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Mamba Out: l’ultima leggendaria partita di Kobe Bryant

Ieri è stato il Mamba Day, il giorno dedicato a Kobe Bryant, quello della sua ultima partita di basket in NBA, ed è stata una giornata di festa, culminata con una grandissima prestazione oltre che un contorno degno di nota.

Non importa se in un’altra partita nella stessa sera Stephen Curry stabilisce il record di triple segnate in una stagione, per la prima volta con un giocatore che ne realizza oltre 400, nè se i suoi Golden States Warriors stabiliscono il record di vittorie in NBA con un 73-9 impressionante, il Black Mamba ieri ha cancellato qualsiasi cosa che non ruotasse intorno a lui.

Il pre-partita ha già il sapore di festa, l’allegria regna sovrana, Kobe Bryant ha il sorriso stampato sulle labbra, un poco come quel Magic Johnson chiamato ad aprire le danze e fare il discorso di ringraziamento da parte dei Los Angeles Lakers, lui che all’esterno dello Staples Center ha una statua che lo raffigura nomina Kobe come il miglior cestista dei Lakers di sempre. Segue il video tributo che mostra gli attimi più importanti della sua carriera, inframezzato ai saluti degli attuali compagni, come D’Angelo Russell e Roy Hibbert, dei compagni storici come Metta World Peace, dei vecchi giocatori dei Lakers come Gary Payton, Shaquille O’Neal, Derek Fisher; dell’allenatore Byron Scott, colorato dai saluti di avversari ed altri personaggi importanti che ha incontrato nel corso della sua carriere come LeBron James, Stephen Curry, Dwayne Wade, Carmelo Anthony, Kevin Garnett ed infine con il saluto e ringraziamento della star di Hollywood Jack Nicholson.
Nel corso della partita la festa continua e si vedono sfilare molte facce note, alcune presenti, altre con video registrati, il tributo è veramente globale, vediamo così Snoop Dog, Taylor Swift, Ice Cube, James Worthy, Spike Lee, Klay Thompson Paul Pierce , Doc Rivers.  Nole Djokovic, John McEnroe, Beckham e Robbie Keane.
L’attesa è tanta e a farla terminare sono le note del basso di Flea che suona Star-Spangled Banner, l’inno americano, tra lacrime e sorrisi.

Con gli Utah Jazz ormai ufficialmente fuori dai Playoff 2016, la partita sembra dover essere abbastanza tranquilla, ma dall’inizio viene subito mostrato a Kobe che niente gli sarà regalato, anche se non viene nemmeno pressato ingiustamente, i compagni giocano per lui e si vede, lui sbaglia i primi tiri, ma si riscalda subito e nel primo quarto realizza ben 15 punti. Il resto della partita è fatto alternativamente di giocate medie e giocate da campione, con Bryant che mette a referto uno dopo l’altro quelli che alla fine saranno 60 punti, fatti con un 22/50 al tiro (non pochi tiri e la libertà nel farlo si vede anche da 6/21 al tiro da 3 punti) ed un 10 su 12 ai tiri liberi, conditi con 4 assist, 4 rimbalzi e due stoppate.
La cosa più bella però che ricorderemo sono gli ultimi due minuti di partita, con i Los Angeles Lakers a -8 Kobe Bryant decide davvero di diventare leggenda, praticamente da solo recupera e vince la partita, che terminerà 101 a 96 per i Laker sui Jazz, segnando 23 punti nell’ultimo quarto, con la forza e la volontà di quel giovane Black Mamba che ci ha deliziato anni fa.

Il tributo finale a Kobe Bryant è un ringraziamento da parte di tutti i cestisti suoi avversari, con un poco di tristezza nel non vedere Karl Malone, ma con la gioia di vedere uno Shaquille O’Neal sorridente insieme a lui e che il giorno dopo dichiara addirittura “lo avevo sfidato a segnare 50 punti, quel gran figlio di … ne ha fatti 60”.

Il saluto finale di Kobe Bryant commuove, ringrazia tutti, i compagni, i tifosi, la moglie e i figli, ricorda i 20 anni con quell’unica maglia e la città che lo ha accolto, e alla fine non sa più che dire, se non un MAMBA OUT.

Si spengono le luci. Grazie di tutto Kobe.

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