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Måneskin, “Zitti e buoni” è disco d’oro: “Siamo ribelli ma non scemi”

Hanno vinto Sanremo 2021 con “Zitti e buoni” e tra due giorni lanceranno il nuovo album, “Teatro d’ira – Vol. I”: i Måneskin stanno vivendo un periodo intenso e pensano anche all’esibizione all’Eurovision (che si svolgerà il 18, 20 e 22 maggio a Rotterdam). Nel frattempo, “Zitti e buoni” ha scalato le classifiche, ha raggiunto i 16 milioni di streaming ed è già certificato disco d’oro. Il brano è stato scritto e composto interamente dalla band e racconta della voglia di sfidare i pregiudizi e vivere liberamente, senza etichette. I Måneskin raccontano le sonorità e le atmosfere che li caratterizzano anche nel video diretto da Simone Peluso, girato in un’ambientazione minimal, che mette in risalto i singoli membri della band. Le date del tour, annunciato durante i giorni di Sanremo 2021, hanno registrato il sold out nel giro di poche ore, tanto da essere state moltiplicate. In merito alle modifiche apportate al testo di “Zitti e buoni” per l’Eurovision Song Contest, i Måneskin si sono attenuti al regolamento. Non si tratta di mancanza di ribellione ma di buonsenso, spiega Damiano:

Noi seguiamo la nostra strada, ma ci siamo attenuti al regolamento altrimenti saremmo stati squalificati. Abbiamo pensato che fosse più importante cogliere un’occasione del genere, non abbiamo modificato il testo o la musica, abbiamo solo tolto due parolacce. Sarebbe presuntuoso, da parte nostra, non rendersi conto della realtà dei fatti: siamo ribelli ma non scemi.

In conferenza stampa abbiamo avuto la possibilità di ascoltare alcuni brani in anteprima da “Teatro d’ira – Vol. I”. Due sono già noti al pubblico, “Zitti e buoni” e “Vent’anni”, e poi due pezzi molto aggressivi come “I wanna be your slave”, uno dei pezzi in inglese, e “In nome del padre” e “Coraline”, una ballad più profonda e intensa. Il live è stato un carico di energia ed emozionante, pensando a quanto in questo momento manchino i concerti e le esibizioni dal vivo.

Come hanno già raccontato, i Måneskin hanno realizzato “Teatro d’ira” dopo il tour in Italia e all’estero e il periodo trascorso a Londra. Ispirazioni e contaminazioni sono servite a trovare la giusta dimensione, “abbiamo puntato molto sull’esperienza del power trio” ha spiegato Thomas, “è stato il frutto di un grande lavoro, sia sulla scelta dei suoni che dello strumento stesso e l’amplificazione. Volevamo riportare la dimensione del live all’interno del disco”. Ethan racconta l’evoluzione del gruppo e quello che ha voluto trasmettere in “Teatro d’ira – Vol. I”:

Noi nasciamo live, dalla strada: siamo partiti da via del Corso, che per noi è stata una scuola, perché lì il pubblico te lo devi conquistare. E anche allora puntavamo a conquistarlo sempre e soltanto cercando di essere noi stessi. Di base, siamo sempre stati power trio con la voce e porteremo avanti questo concetto anche dopo. È il motivo per cui l’album è stato così, in presa diretta: abbiamo portato la nostra natura così come si è evoluta in questi anni di percorso.



Victoria racconta di come l’album sia nato senza “limitazioni, né di struttura né di linguaggio. Alcuni dei brani che abbiamo ascoltato sono particolarmente “incazzati”, raccontano la dimensione dell’ira di cui parla anche il titolo dell’album stesso. “I brani toccano estremi opposti, ma sono sempre crudi e scarni, esprimono le varie sfaccettature di quello che sentivamo, raccontano la nostra musica”. “Coraline” rappresenta uno dei momenti più intensi e toccanti del live e sicuramente sarà uno dei brani più emozionali dell’album: “Il nome non è riferito al film d’animazione, la scelta è puramente musicale e fonetica. La storia è una storia reale della quale non parlerò, riportata sotto forma di favola. Ma è una favola che finisce male, perché spesso nella vita reale non c’è il lieto fine. Ho voluto scrivere una situazione di vita reale metaforizzata e messa in musica e vorrei che non si pensasse che è la storia di un cavaliere che salva una principessa. Coraline è la storia dell’appassimento di questa ragazza e il cavaliere è uno spettatore inerme di fronte a quello che sta succedendo” spiega Damiano.

Liberi di essere – rock oppure no

Uno dei brani in inglese dell’album “I wanna be your slave”, fa pensare – anche per le sonorità – a The Stooges e derivati. Testo e musica sono particolarmente diretti e crudi e infatti lo stesso Damiano ironizza: “sarà il pezzo che mi regalerà le prime denunce. Il testo è particolarmente colorito ma vorrei che si riuscisse ad andare oltre la potenza delle immagini descritte. È la crudezza con cui descriviamo tutte le sfaccettature della sessualità delle persone, di come possano influire sulla nostra vita. Giochiamo sui contrasti per dire che una persona può essere entrambe le cose, senza per forza scegliere quale delle due essere. Ognuno può avere tante sfaccettature, in questo caso il discorso è incentrato sulla sessualità perché, secondo noi, è il lato della vita in cui queste sfumature si possono e si dovrebbero esprimere di più”. La personalità senza etichette è una tematica ricorrente, nei brani e nel corso della conferenza stampa. Soprattutto perché la principale critica rivolta ai Måneskin è che non sono davvero rock. Ma i Måneskin sono fatti di contaminazioni e sono un gruppo giovanissimo, in continua evoluzione, che ama sperimentare, com’è giusto che sia. “Non siamo i Led Zeppelin e non vogliamo esserlo” precisa Ethan e ancora “non è necessario staccare la testa ai pipistrelli per essere considerati rock”, ironizza Damiano, ricordando il celebre aneddoto su Ozzy Osbourne. Invece l’assaggio di “Teatro d’ira” che abbiamo avuto è un’esibizione più rock e potente che mai. Anche in un altro brano come “In nome del padre” che “è sicuramente uno dei più spinti dell’album” racconta Thomas: “è stato l’ultimo che abbiamo scritto, sapendo di voler aggiungere un pezzo dalle sonorità più forti”. E prima di essere accusato di blasfemia, Damiano specifica: “facciamo musica con talmente tanta passione e dedizione, per noi ha così tanta importanza da considerarla sacrale”.

Come hanno già ribadito più volte, i Måneskin non vogliono essere per forza incasellati e nemmeno essere considerati il cliché del gruppo “sesso, droga e rock’n’roll”. Lo raccontano in “Lividi sui gomiti”, dove si sentono maggiormente anche le influenze hip hop che si portano dietro già dai tempi di “X Factor”. “Volevamo portare alla luce tutto quello che c’è dietro il nostro lavoro, che è fatto anche di sacrifici importanti, studio, impegno e disciplina. Visto che parliamo con la musica, ci sembrava il modo giusto per descrivere quello che facciamo” racconta Damiano. Anche ne “La paura del buio”, il gruppo si racconta per ciò che vive, senza mettere in luce solo gli aspetti positivi della realtà. Infatti parla “del rapporto conflittuale tra l’artista e la musica, che sia fonte di giovamento o qualcosa in grado di risucchiare le tue energie“.

Il presente sta andando alla grande e il futuro si prospetta radioso. Con il primo assaggio di “Teatro d’Ira – Vol. I” i Måneskin superano la prova a pieni voti e dimostrano di essere una band giovane ma piena di talento. Un talento che viene costantemente coltivato e migliorato. A questo si aggiunge una capacità per nulla scontata, quella di essere convincenti sia in italiano che in inglese. Non è un caso se a chiamarli sono stati i The Strokes, per una collaborazione e per portarli con loro anche nel prossimo tour.


© Francis Delacroix

Le date del tour

  • Martedì 14 dicembre 2021 || Roma @ Palazzo dello Sport – SOLD OUT
  • Mercoledì 15 dicembre 2021 || Roma @ Palazzo dello Sport – SOLD OUT
  • Sabato 18 dicembre 2021 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum – SOLD OUT
  • Domenica 19 dicembre 2021 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum – SOLD OUT
  • Domenica 20 marzo 2022 || Casalecchio di Reno (BO) @ Unipol Arena – NUOVA DATA
  • Martedì 22 marzo 2022 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum – NUOVA DATA
  • Sabato 26 marzo 2022 || Napoli @ PalaPartenope – NUOVA DATA
  • Giovedì 31 marzo 2022 || Firenze @ Nelson Mandela Forum – NUOVA DATA
  • Domenica 3 aprile 2022 || Torino @ Pala Alpitour – NUOVA DATA
  • Venerdì 8 aprile 2022 || Bari @ PalaFlorio – NUOVA DATA
  • Sabato 23 aprile 2022 || Arena di Verona – NUOVA DATA

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