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Marcelo Bielsa, un “pazzo” per la “pazza”?

Ennesima estate tormentata in casa nerazzurra, con la fuga francese di Leonardo che ricorda in molti particolari la sortita spagnola del portoghese Josè Mourinho. Il periodo del Moratti mangia- allenatori, che alimentava i cori irriverenti e le più disparate barzellette per il semplice fatto di far ballare letteralmente ogni allenatore non più di un anno sulla panchina interista, sembrava finito, e invece si apre la nuova era dei tradimenti e delle fughe estere. L’addio dello special one era stato definito da Moratti come la fuga di un amante che scappa via dalla finestra, e ora Leonardo emulando in tutto e per tutto il Mou pensiero, lascia il segno seguendo le orme del portoghese anche nei titoli di coda.

Marcelo Bielsa "el loco" | © francois-xavier marit/getty images
BIELSA- Moratti dal canto suo sembra essersi già tutelato da quest’addio anticipato, contattando direttamente il tecnico argentino Marcelo Bielsa. Ma chi è in realtà Bielsa? Soprannominato “El Loco”, ovvero il Pazzo, ha carattere e grinta da vendere. È  stato allenatore dei Newell’s Old Boys e del Velez, squadre con cui si è aggiudicato 3 campionati argentini, poi gli venne affidata la possibilità di guidare l’Espanyol, ma lasciò presto l’incarico per accettare la chiamata della Nazionale maggiore Argentina, rimasta libera dopo la guida di quattro anni di Daniel Passarella. La nazionale albiceleste nei mondiali 2002 vinse  e convinse nel girone di qualificazione, tanto da conquistarsi tutti i favori del pronostico per la vittoria finale. Inaspettatamente però l’Argentina non andò oltre al primo turno, eliminata dalla Svezia e dall’Inghilterra. Tra il suo palmares Bielsa può inoltre annoverare un secondo posto nella Coppa America 2004 e un oro olimpico ad Atene 2004 sempre con la nazionale Argentina.   Passato alla guida della nazionale cilena, El Loco ottenne una brillante qualificazione conquistando il secondo posto a quota 33 punti, uno solo in meno del Brasile, lanciando fenomeni del calibro di Alexis Sanchez. Ma realmente quali sono i pro e i contro per la scelta di Bielsa in nerazzurro? PRO- Caratterialmente Bielsa potrebbe essere un ponte con la vecchia gestione mourinhana per quanto riguarda i metodi di allenamento e il carattere forte. Punto a suo favore sono sicuramente le lodi di ogni giocatore passato sotto la sua gestione, essendo stato apprezzato e stimato da senatori interisti come Cambiasso e Zanetti. La sua filosofia di calcio molto offensiva potrebbe portare oltre alle vittorie anche lo spettacolo che molti tifosi vorrebbero vedere cercando lo stile del Barcellona: vincere divertendo! Famosissimo per il suo modulo 3-3-1-3 e per la sua esaltazione della tattica, curando ogni minimo dettaglio, come ha confermato anche Hernan Crespo in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport. Basti pensare che anche Guardiola disse di ispirarsi al suo modo di allenare. La cultura del lavoro duro e dalla fatica sono i suoi dogmi vincenti, quindi gli scansafatiche come nell’epoca Mou resteranno fuori squadra. CONTRO- Se le similitudini con Mourinho a livello di intensità di lavoro, e di mano ferma per quanto riguarda la gestione dello spogliatoio potrebbero sembrare davvero parallele, le differenze maggiori si riscontrano nell’umiltà di Bielsa e nel suo essere sicuramente più refrattario alle interviste e alle sale stampa. Un aneddoto per capire meglio il rapporto particolare con la stampa, riguarda un giornalista di Rosario che per ottenere un’intervista con El Loco dovette sottoporsi a un test calcistico di 10 domande, e rispondere correttamente ad otto per ‘conquistarsi’ il faccia a faccia. Un ulteriore limite del tecnico potrebbe essere rappresentato dal fatto di non essersi mai confrontato direttamente con il calcio europeo a livello di club, avendo allenato prevalentemente nazionali. L’Inter come si è visto in questi ultimi anni non è stato affato un ambiente facile per lavorare a lungo termine. Chiedete a Benitez ALTERNATIVE– Se non dovesse essere Bielsa la prima scelta di Moratti, in casa nerazzurra si sonderà il terreno per il sogno proibito Guardiola, tenendo gli occhi aperti anche sul francese Blanc. Senza dimenticare l’ipotesi Villas Boas, che alla Pinetina è già stato e potrebbe portare con sé qualche giocatore del Porto.

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