Tra ironia e sarcasmo Marina Ripa di Meana si è raccontata a Storie, il programma di Vero Tv, dove è andata per presentare il suo ultimo libro dal titolo “Invecchierò ma con calma”. La ormai 70enne attrice ha rivelato di non sentirsi affatto vecchia e tra una risata e l’altra ha raccontato le sue verità, non si è neanche sottratta al quotidiano supplizio della lettura della mano di Solange:
Sinceramente me ne sento 17 e mezzo…mi sento una ragazzaccia molto maleducata.
L’ex concorrente del reality la Fattoria ha scritto questo libro prevalentemente autobiografico. L’attrice non si è sottratta dal raccontare la sua esperienza negativa riguardo la malattia che l’ha recentemente colpita e che ha superato con successo. Ha sentito il bisogno di raccontare cosa ha provato quando ha saputo d’avere il cancro:
Avevo appena ricevuto la notizia di avere il cancro, stavo camminando su un ponte e ho pensato: “Ora mi butto”. Poi mi sono ricordata di un caso di cronaca, di un corpo ritrovato galleggiante sul Tevere, abbandonato, gonfio, era così brutto che non volevo fare quella fine, essere vista così. Pensate un po’ la vanità mi ha salvato.
Oggi Marina Ripa non è più passionale come un tempo, anche se non dimentica che in passato è stata l’icona della sessualità in un tempo in cui l’eros scandalizzava. Marina non ha mai avuto esitazione quando doveva fare qualcosa contro tendenza, come nel caso in cui posò per la campagna animalista completamente nuda, con una folta peluria sul pube e la scritta “L’unica pelliccia che non mi vergogno di indossare”:
Spezzo una lancia a favore di chi rinuncia all’eros, c’è altro nella vita. Questo fatto che bisogna pensare sempre al trombo non è vero, mettiamolo da parte. Il cervello va alimentato, ci sono altre cose bellissime. Solo i cretini pensano in eterno a quello.
Anche perchè questo che suo marito Carlo Ripa di Meana le è a fianco da 30 anni e l’ama come il primo giorno. Marina non nega il suo difficile rapporto con la figlia Lucrezia Lante della Rovere:
Nel libro lo sottolineo molto. Arriva sempre un momento nelle coppie in cui l’eros finisce. Cosa fai a quel punto? Tanti si lasciano. Però, se hai costruito qualcosa di più mentre c’era ancora l’eros, quella complicità quel sentimento diventa insostituibile. Ero una madre che doveva lavorare, ero sola senza marito e senza genitori, avevo vent’anni, ho dovuto fare il padre e così è andata.
