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Martina Cortesi: la mia esperienza per la salvezza del Como

3 scudetti, 2 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, insomma una bacheca di tutto rispetto quella di Martina Cortesi, attuale calciatrice del Como.

Martina Cortesi | © FCF COMO 2000
Martina Cortesi | © FCF COMO 2000

Nata in provincia di Bergamo il 8 maggio 1984, Martina inizia la sua carriera agonistica con il Fiammamonza, prima di approdare alla Torres dove, in 8 stagioni, conquista i trofei sopra citati. Dopo aver lasciato la Sardegna approda al Como, dove rimane una stagione, passa quindi all’Inter prima di tornare, dopo solo un anno di assenza, a vestire la casacca della società lariana con la quale sta disputando l’attuale campionato.

Cortesi inizia la sua carriera da centrocampista centrale, poi con il passare delle stagioni arretra sino a divenire un ottimo difensore centrale. In questa stagione, anche per necessità, torna a ricoprire il suo antico ruolo, ovvero quello di centrocampista “vecchia maniera”.

Conosciamola meglio.

Come ti sei avvicinata al calcio? Perché hai deciso di avvicinarti a questo sport?

Il calcio è uno sport che è stato sempre presente nella mia famiglia. Mio nonno ha fatto il portiere ed ho uno zio che ha avuto modo di giocare anche in diverse squadre di Serie A. La mia è stata una passione che ho avuto sin da piccola, mi piaceva giocare con gli amici già dall’età di tre o quattro anni.

Hai un idolo, un calciatore a cui ti sei ispirata?

Al giorno d’oggi non ho calciatori che mi fanno impazzire, uno che mi è sempre piaciuto però è senza dubbio Zinedine Zidane.

Se tu potessi scegliere, c’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

Quando ci ho giocato contro qualche anno fa mi ha impressionato la calciatrice del Costa Rica Shirley Cruz, che io ho affrontato con il Lione ma che adesso gioca nel Psg.

A proposito di calcio europeo, tu hai avuto modo di giocare la Champions con la maglia della Torres. Purtroppo, come avrai notato, c’è una distanza siderale tra le migliori squadre della nostra Serie A e le altre dell’ambito europeo, secondo te come mai c’è tutta questa differenza?

Credo che prima di tutto ci sia un abisso nel livello dell’organizzazione. All’estero le società improntano molto sul calcio femminile, c’è dietro un organizzazione societaria superiore, molto simile, o forse pari, a quella che viene dedicata al calcio maschile.

Veniamo ad un’analisi tecnica del tuo ruolo, come anticipato sai ricoprire sia il ruolo di difensore che quello di centrocampista centrale, dove ti trovi meglio?

Come calciatrice nasco centrocampista, poi con il passare degli anni sono arretrata in difesa, dove mi sono trovata bene. Adesso sono tornata a giocare a centrocampo, mi diverto a giocare in questo ruolo.

Qual è il tuo punto di forza e dove vorresti migliorare?

C’è sempre qualcosa in cui migliorare, devo dire che mi manca l’inserimento, ecco lì vorrei migliorare. Come punto di forza, la capacità di gestire il pallone.

Martina Cortesi | © FCF COMO 2000
Martina Cortesi | © FCF COMO 2000

Quest’anno sei tornata al Como, la vostra stagione vi vede impegnate nella lotta per cercare la conferma in Serie A, qual è l’obiettivo tuo personale e quello della squadra?

Diciamo che i due obiettivi coincidono: vogliamo cercare di raggiungere i playout per provare a rimanere in Serie A anche nella prossima stagione. Sarebbe un sogno poter realizzare eventualmente il gol salvezza.

C’è tra le tua compagne una giovane calciatrice che a tuo parere ha possibilità ed il talento per avere un futuro brillante e da protagonista nel calcio femminile?

Sicuramente Carolina Cannone. Ha tutte le qualità sia tecniche che fisiche per poter far bene. A mio parere è una ragazza dalle grandi potenzialità.

Tornando a te, sicuramente non sei un bomber ma c’è un gol che ricordi con particolare piacere?

A parte quello di sabato scorso che ci ha permesso di espugnare un campo difficile come quello di Firenze, ricordo volentieri un gol segnato, ai tempi della Torres, contro l’Atalanta. Stavamo pareggiando 0-0 ed io trovai il gol che ci permise di vincere poi per 1-0.

Prima di salutarti e ringraziarti ti vorremmo porre un’ultima domanda. Ti chiediamo, perchè secondo te i lettori de “Il Pallonaro” dovrebbero seguire il calcio femminile?

Il calcio femminile non è manipolato da soldi, potere ed interessi. E’ un calcio sano in cui noi protagoniste lo pratichiamo tutte con grande passione.

 

 

 

 

 

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