Secondo quanto riferisce Deadline, Matt Damon sarebbe entrato in trattative per recitare in “The Monuments Men”, il nuovo film da regista di George Clooney.
Matt Damon andrebbe così ad arricchire ulteriormente un cast già di per se stellare. “The Monuments Men” può contare, infatti, sulle interpretazioni di Daniel Craig, Bill Murray, Cate Blanchett, Jean Dujardin, John Goodman, Hugh Bonneville e Bob Balaban.
“The Monuments Men” vedrà George Clooney dirigere anche se stesso: l’attore premio Oscar interpreterà George Stout, un ufficiale dell’esercito americano che durante la seconda guerra mondiale portò negli Stati Uniti migliaia di opere d’arte sottratte ai nazisti.
“The Monuments Men” racconta, infatti, le vicissitudini di un gruppo di esperti d’arte selezionati dal governo americano per localizzare e recuperare opere d’arte rubate dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale.
“The Monuments Men” vedrà impegnato George Clooney in veste di regista e interprete ma anche di produttore e sceneggiatore. Lo script di “The Monuments Men” sarà curato dallo stesso Clooney con la collaborazione del fedelissimo Grant Heslov, amico e socio creativo dai tempi di “Good Night and Good Luck”.
Le riprese di “The Monuments Men” dovrebbero partire ufficialmente a gennaio in Europa.
“The Monuments Men” è il quinto film diretto da George Clooney. In precedenza l’attore aveva curato la regia di “Confessioni di una mente pericolosa”, “Good Night and Good Luck”, “In amore niente regole” e il recente “Le idi di marzo”, presentato come film d’apertura della Mostra del Cinema di Venezia nel 2011.
Matt Damon torna a lavorare con George Clooney, suo grande amico nella vita di tutti i giorni, a cinque anni di distanza dall’ultimo episodio della saga di Danny Ocean, “Ocean’s Thirteen”.
Presto vedremo Matt Damon come protagonista in “Promised Land” di Gus Van Sant, film di cui Damon ha scritto la sceneggiatura.
George Clooney affiancherà Sandra Bullock nel fantascientifico “Gravity” di Alfonso Cuaron e sarà il protagonista del nuovo thriller di Paul Greengrass.