Micaela Ramazzotti è in attesa del secondo figlio, dopo Jacopo, avuto dal marito, il regista Paolo Virzì. Ancora non si sa se è un maschio o è una femmina, perché, entrambi amano le sorprese. Micaela, da sempre ha desiderato di diventare mamma, nell’intervista rilasciata al Settimanale A racconta:
Ho sempre voluto dei figli. Ci pensavo già a 18-19 anni. Prima che diventare attrice, volevo diventare mamma. Ma non mi era mai capitata l’occasione.
Con Paolo Virzì ha capito che sarebbe stato l’uomo della sua vita e padre dei suoi figli:
Sì. Appena l’ho visto ho sentito una grande energia, una grande carica, è stato sorprendente. Poi ci siamo conosciuti piano piano. Volevamo le stesse cose.
Prima di lui, nessuna storia importante?
No. Tantomeno con uomini famosi. Ero una ragazza di quartiere, poi tutto è cambiato improvvisamente: matrimonio, figlio, lavoro. Come nel film Sliding doors.
Si ritiene fortunata perché ha sposato l’uomo che ama:
L’idea mi piace da sempre. Sposarsi può dare la svolta a una coppia. E poi il matrimonio è erotico… Sì: dire “mio marito”, “mia moglie”, la fede al dito… Non è vero che il matrimonio sia la tomba del sesso. Dell’amore. Quando io e mio marito ci rivediamo dopo qualche giorno, ci facciamo sempre un regalo. E continueremo a farlo anche tra 20 anni. Il matrimonio ti cambia la vita: crea un legame in più.
Prima di Virzì, Micaela era una ragazza come tante, che riusciva a malapena ad arrivare a fine mese, tra mille sacrifici:
Arrancavo per vivere. Facevo un po’ di tutto, non avevo genitori che mi mantenessero. Già a 13-14 anni me la cavavo da sola. E faticavo ad arrivare a fine mese. A 27 anni ero a Londra a fare la cameriera. Non è che campi se fai un filmetto una tantum.
Mentre stava per rinunciare al suo sogno di fare l’attrice, un provino le ha aperto la strada del cinema e le ha fatto incontrare l’amore con la “A” maiuscola:
Ero a Londra quando i miei agenti mi hanno chiamato per il film di Tavarelli Non prendere impegni questa sera. Ma non avevo i soldi per salire subito su un aereo e andare al provino… Fortunatamente il film è slittato di sei mesi, io sono tornata in Italia e mi sono presentata… Il provino è andato bene. E quel film mi ha fatto conoscere Paolo. Carlo, suo fratello, vide il film a un festival e disse: “Brava questa attrice, secondo me è giusta per il ruolo di Sonia in Tutta la vita davanti”. Paolo mi convocò, il provino andò benissimo. Doveva capitare. Penso che la vita sia quasi tutta questione di culo. Sì, di fortuna. Io ne ho avuta. E ringrazio.
Tanta gavetta aiuta sia il talento che la fortuna:
La gavetta conta tanto perché il successo, quando arriva, ti coglie impreparata. Impaurita. E aiuta perché ti ricorda da dove sei venuta. Io faccio spesso un giro nei posti dove sono cresciuta, all’Axa, al Bar Roberto, dove andavo con la mia comitiva.
Se non avesse mai incontrato Paolo Virzì adesso dove sarebbe?
Forse sarei a Londra a fare la madonnara sui marciapiedi. Prima pensavo: sarò single a vita, alcolizzata e con dieci cani (ride). Pensavo a questo. Invece, poi….