Una caduta sugli sci fuoripista, Michael Schumacher è in coma da ieri e la notizia si è diffusa rapidamente, facendo preoccupare tutti gli affezionati al campione.
Michael si trovava a Maribel, pare fosse in compagnia del figlio quattordicenne al momento della caduta, quando ha battuto la testa su una roccia. Le sue condizioni restano molto preoccupanti, ha già subìto un’operazione e il bollettino medico non è affatto rassicurante.
Sabine Kehm, portavoce dell’ex pilota, ha rilasciato una dichiarazione al Bild:
Indossava un casco e non era solo. Michael è stato trasportato in ospedale dove i medici si stanno occupando di lui con professionalità. Vi chiediamo di comprendere che non possiamo fornire in continuazione informazioni sul suo stato di salute.
Dall’ospedale di Grenoble dov’è attualmente ricoverato, è arrivata una breve nota:
Michael Schumacher è in condizioni critiche dopo l’incidente occorsogli mentre sciava.
L’incidente è avvenuto ieri mattina intorno alle 11 ma non è ancora chiaro cosa sia accaduto di preciso, se non il fatto che Schumacher abbia battuto la testa su una roccia e sia stato soccorso dall’elicottero che lo ha poi trasportato a Grenoble. Sette volte campione del mondo di Formula 1, Michael Schumacher è stato operato per ridurre la pressione endocranica, ma quando è arrivato in ospedale, spiegano i medici, era già in coma. Adesso vicino a lui oltre alla famiglia c’è anche il professor Saillant, lo stesso che lo operò nel 1999 dopo l’incidente di Silverstone e che ha dichiarato di voler essere presente in qualità di amico e di essere molto preoccupato.
Non è il primo incidente per Schumi, che il prossimo 3 gennaio compirà 45 anni: nel 2009 abbiamo assistito ad una caduta sul tracciato spagnolo di Cartagena durante una sessione di test in Superbike, dove però non subì danni gravi. Del suo stato attuale, i dottori dicono:
Dalla gravità delle lesioni malgrado il casco abbiamo dedotto che l’impatto è stato molto violento.
Adesso il campione viene mantenuto in coma artificiale ed ipotermia per evitare stimoli che potrebbero creare ulteriori danni al cervello.