Mick Jagger, frontman dei Rolling Stones, ieri ha preso tutta l’attenzione per sè sulla Croisette, arrivato più in forma che mai in qualità di produttore del documentrario “Stones in Exile“, diretto da Stephen Kijak.
I Rolling Stones sono una vera e propria leggenda e Kijak propone questo documentario incentrato sul periodo in cui hanno registrato lo storico “Exile on main street“, uno degli album più importanti del gruppo.
Il gruppo britannico è già stato catapultato nel grande schermo con “Shine a Light” di Martin Scorsese, titolo tratto proprio da una canzone di “Exile on Main Street”. Johnny Depp invece si sta mettendo in moto per girare un documentario su Keith Richards.
Nel frattempo, dal 18 maggio, è uscita una riedizione dell’album, al quale sono stati aggiunti ben dieci brani inediti. Il titolo del disco fa riferimento al periodo attraversato dal gruppo,esiliato dall’Inghilterra per problemi con il fisco. Gli Stones hanno registato “Exile on Main Street” proprio in Francia, tra sesso, droga e rock’n’roll.
Ieri l’attenzione era tutta puntata su Mick Jagger, che ha fatto il pieno di applausi grazie alla sua battuta “Nei primi anni ’70 eravamo giovani, belli e molto stupidi, ora siamo solo stupidi“.
Poi, riferendosi al documentario, ha aggiunto: Nixon alla Casa bianca, la guerra in Vietnam andava avanti Eddie Merckx aveva appena vinto il Tour de France, ma noi non sapevamo nulla di tutto questo, eravamo chiusi a fare questo album.
E forse hanno fatto bene, considerando che è uno dei migliori album di tutti i tempi.
