Nel 2012 dicono che ad essere gay non ci sono problemi, si può star tranquilli. Nessuno considera gli omosessuali diversi dalle altre persone, eppure se un cantante deve confessare il proprio orientamento sessuale, significa che ancora qualche problema c’è.
Lo ha fatto Ricky Martin e ha fatto scalpore Tiziano Ferro, ora tocca a Mika, che ha confessato di essere gay, come se fosse un obbligo venircelo a raccontare, come se la sessualità di una persona potesse fare la differenza.
Il cantante ha fatto coming out. I dubbi c’erano già da tempo, com’è successo in passato per chi lo ha fatto prima di lui, ma davvero ha importanza sapere se a qualcuno piacciono gli uomini o le donne per decidere di stimarlo? Un artista, poi, dovrebbe essere apprezzato per quello che fa nel suo campo e non quello che succede tra le lenzuola. Ma siamo nel 2012 e non siamo ancora così evoluti come vorremmo. Così Mika alla fine si è rassegnato e per stare davvero al passo coi tempi ha capito che non doveva considerare l’omosessualità come un tabù ormai trapassato, ma come un tabù che ancora fa leva sul pubblico e fa chiacchierare:
Mi chiedete se sono gay, io vi rispondo di sì. Mi chiedete se le mie canzoni parlano di relazioni con uomini? Io vi dico sì. Ed è solo attraverso la mia musica che ho trovato la forza di venire a patti con la mia sessualità al di là dell’argomento dei miei testi. Questa è la mia vita reale.
Dalle parole del cantante si deduce che, come per molte altre persone, il percorso non è stato completamente facile. Ma finché ci sono i coming out dei personaggi famosi, c’è ancora la speranza che tutti gli altri ragazzi “normali” non abbiano paura di vivere la loro sessualità come un problema, perché di fatto tutt’oggi è ancora così.