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Milan, la conferma di Allegri e i dubbi di Berlusconi

Ha spiazzato un po’ tutti la decisione del Milan di confermare per l’ennesima volta Allegri, decisione arrivata dopo il summit notturno tra Berlusconi e Galliani. Il tecnico livornese salva così la panchina, che mai fino a ieri aveva traballato in maniera tale da far pensare a tutti un esonero imminente per Acciuga. Si continua nella tradizione rossonera, da sempre riconosciuta come particolarmente “pacifica” nei confronti dei suoi stessi allenatori. Allo stato attuale delle cose Allegri non sarà il terzo tecnico esonerato della storia milanista, dopo i licenziamenti di Tabarez, Zaccheroni e il sergente Terim. Difronte ad una prima sensazione di allontanamento certo, si è quindi passati ad una mattinata molto più serena in casa Milan.

GALLIANI DECISIVO– Secondo quanto ricostruito dai media nella giornata di ieri, Massimiliano Allegri sarebbe stato salvato ancora da Galliani. L’ad rossonero, colui che ha scelto Allegri due anni fa, lo ha difeso a spada tratta nella prima parte del vertice a due con Berlusconi, rientrato dal weekend in Kenia nella serata di domenica. Dopo aver rasserenato i toni, Galliani e Berlusconi hanno convocato in sede Allegri. Una chiacchierata fiume tra la dirigenza e l’allenatore, un incontro che ha posto le basi per un futuro con più certezze e meno caos. Aver ottenuto la fiducia ieri nonostante il settimo ko stagionale ha quasi il sapore di una vittoria per il livornese.

AC Milan v Malaga CF - UEFA Champions League
Silvio Berlusconi in tribuna durante Milan-Malaga | ©Claudio Villa/Getty Images

IL SILENZIO – Non dobbiamo dimenticare un dettaglio che non è sfuggito a tanti addetti ai lavori, ovvero il silenzio di Galliani al termine del match contro la Fiorentina. Un comportamento enigmatico, alla luce della conferma di Allegri in nottata. L’amministratore delegato non si è voluto sbilanciare davanti alla stampa prima del faccia a faccia con Berlusconi, sapendo forse che il patron rossonero aveva già esonerato Allegri durante il volo Malindi-Milano.

MANCANZA DI ALTERNATIVE – Sono venuti al pettine tutti i dubbi presidenziali. Dalle scelte del tecnico, quantomai discutibili anche nella partita di domenica pomeriggio, fino alla reale coesione dello spogliatoio, con la paura che i giocatori non seguano più il mister. Ci si è però dovuti scontrare contro lo scoglio delle alternative, tanto rare quanto indisponibili al momento. Perché Guardiola oggi appare come un’oasi nel deserto, Luciano Spalletti si sta giocando l’accesso agli ottavi di Champions proprio contro il Milan, Filippo Inzaghi rischierebbe di vedersi bruciata una carriera che comunque è iniziata col piede giusto. E poi altri nomi quali Rijkaard e Marco Van Basten, altrettanto impossibili perché il primo ha un contratto faraonico con la Nazionale araba, mentre il Cigno di Utrecht allena attualmente l’Heerenveen (fra le altre cose con risultati non proprio eccellenti). Resterebbe il solo Mauro Tassotti, ma più passano i giorni e le settimane, più si ha l’insindacabile certezza che l’ex terzino del Milan voglia vivere sempre una vita da secondo.

BERLUSCONI A MILANELLO – Dal vertice notturno è poi scaturita la decisione della visita di Berlusconi alla squadra il prossimo venerdì, alla vigilia della sfida contro il Napoli al San Paolo. Il numero uno del Milan manca da Milanello da tempo immemore e questo fa riflettere sulla complessità del momento rossonero. Ad oggi è dato sapere che Berlusconi parlerà ad ogni singolo giocatore, cercando di tirare il meglio da ciascuno. Basterà questo per risollevare le sorti di una stagione maledetta per i tifosi del Milan?

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Federico Pisanu
Federico Pisanu
Inseguo il sogno di lavorare avendo soltanto una tastiera ed una connessione internet. Ho un sito e due famiglie: la mia, e quella del Pallonaro
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