La superpotenza Milan è ormai un ricordo, la dirigenza modello inattaccabile che veniva presa come standard di rifermento si è sgretolata come neve al sole. Gli insuccessi degli ultimi anni, dovuti a scelte di mercato sbagliate che miravano più al marketing di breve periodo che al reale rafforzamento della squadra ha fatto perder competitività al Milan e potere di mercato alla società.
Sarà stato l’allontanamento dalla vicende Milan da parte di SIlvio Berlusconi, la crisi finanziaria che attanaglia il mondo ma obiettivamente i rossoneri avrebbero potuto scegliere strade diverse per non esser costretti ad alzare bandiera bianca come un pugile alle corde. Se in estate ha fatto notizia la cessione di Kaka per ripianare i debiti quel che sta accadendo nelle ultime settimane dimostra la debolezza del Milan attuale. La società infatti attraverso la Fininvest, l’azienda della famiglia Berlusconi che controlla interamente il pacchetto Milan, è costretta a smentire continue voci di possibili cessione del club a personaggi che cosi come han fatto con la Roma prima e poi con Bologna e Bari sfruttano la debolezza del club per farsi pubblicità personale.
E’ inspiegabile come un club come il Milan debba smentire continue illazioni sul futuro del club, se poi a farle è Rezart Taci attraverso i maggiori quotidiani sportivi nazionali definendosi grande amico di Galliani e Berlusconi vuol dire che qualcosa bolle in pentola? A voler entrare nel Milan in ordine di tempo si sono susseguiti lo scorso anno l’industriale dolciario Ferrero, poi Flavio Briatore a capo di una cordata di imprenditori lombardi, nei giorni scorsi il leader libico Gheddafi da sempre voglioso di entrare nel gotha del calcio e adesso torna di moda Rezart Taci. Il petroliere albanese dopo aver sedotto e abbandonato il Bologna, non fa mistero di voler comprare interamente il Milan se il presidente Berlusconi volesse vendere, dice di aver disponibile i 700 milioni di euro necessari all’acquisizione piu quelli necessari per rinfondare la squadra ma tiene a precisare. “Non è assolutamente vero che sono già azionista, con il club rossonero ho soltanto relazioni sportive. Poi c’è la profonda amicizia con Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, oltre a un programma di collaborazione per il futuro in iniziative come “Milan Junior Campus” e “Milan Parc”. Noi siamo più interessati a investire nella industria energetica italiana, diventare partner delle maggiori compagnie presenti nel Paese”.