Finalmente è stata svelata la data d’uscita di “Mindhunter”, la serie di Netflix prodotta da David Fincher che ha debuttato nell’ottobre 2017.
La serie vede protagonista Jonathan Groff nei panni di Holden Ford. Il suo personaggio è basato su quello di John E. Douglas, l’agente dell’F.B.I. che negli anni Settanta ha contribuito a cambiare le tecniche di profilazione criminale. Nel corso dei suoi viaggi per formare gli agenti, Douglas ha avuto modo di intervistare alcuni tra i serial killer più discussi della storia criminale americana, tra cui John Wayne Gacy e Charles Manson. Nella prima stagione di “Mindhunter” Ford intervista l’assassino Edmund Kemper III (Cameron Britton), responsabile dell’omicidio dei nonni e di diverse donne, tra cui la madre. Ford è affiancato da Bill Tench (Holt McCallan), il cui personaggio è ispirato alla figura dell’agente Robert Ressler.
Le novità sulla seconda stagione
Netflix ha finalmente annunciato che la seconda stagione di “Mindhunter” uscirà il prossimo 16 agosto e sarà ambientata tra il 1979 e il 1981, due anni dopo i fatti narrati nella prima. Stavolta sarà incentrata su una serie di omicidi avvenuti ad Atlanta. David Fincher, che ha anticipato il tema, ha anche parlato della gravità dei crimini a cui fa riferimento, spiegando che le ore di questa stagione non saranno sufficienti a rendere giustizia alle vittime e che probabilmente si sarebbero potute costruire tre stagioni solo su questi eventi. È stato confermato, inoltre, che alla regia ci sarà Andrew Dominik, che nel 2000 ha debuttato proprio con la storia di un criminale, l’australiano Mark Brandon “Chopper” Read con il film “Chopper“. Dominik si è occupato di crimine anche nei suoi film successivi, “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford” e “Cogan – Killing them softly“.
I fatti di Atlanta
Il caso degli “Atlanta murders” sconvolse l’America alla fine degli anni Settanta, quando furono rinvenuti i corpi di 24 bambini di età compresa tra i 7 e 17 anni. Anche se molto spesso si fa riferimento al caso con “Atlanta child murders”, tra le vittime c’erano anche adulti. Per due di questi omicidi fu arrestato il 23enne Wayne Williams, che tutt’oggi continua a dichiararsi innocente. Nel corso delle indagini, John E. Douglas finì al centro delle polemiche per aver sempre sostenuto che Williams non aveva sicuramente agito da solo.