Sembrava non ci fosse più niente da fare per una terza stagione di “Mindhunter” ma le cose potrebbero essere cambiate. La serie Netflix di David Fincher ha ottenuto numerosi riconoscimenti positivi ma non abbastanza da garantirle un futuro certo. Lo stesso regista, infatti, aveva dichiarato che i costi erano fin troppo elevati, rispetto ai dati di ascolto ottenuti, per cui sarebbe stato difficile pensare a una terza stagione. La serie non era stata cancellata in via ufficiale, da Netflix si era parlato della possibilità di rivederla tra qualche anno.
Di cosa parla Mindhunter
“Mindhunter” è incentrata sulla storia dei detective dell’FBI che per primi hanno contribuito alla creazione della profilazione dei serial killer. Molti noti assassini seriali compaiono nella serie, rimasta in sospeso con la seconda stagione. La storia si basa su “Mindhunter: la storia vera del primo cacciatore di serial killer americano” scritto da Mark Olshaker e John E. Douglas. Jonathan Groff interpreta il giovane agente Holden Ford, affiancato da Holt McCallany nei panni di Bill Tench.
La terza stagione di Mindhunter
Secondo Small Screen può esserci ancora qualche speranza per i fan. David Fincher e Netflix starebbero discutendo sulla possibilità di realizzare una terza stagione di “Mindhunter”. Il sito riporta una vecchia intervista che Fincher aveva rilasciato a Vulture, parlando di quanto lavoro richiedesse girare “Mindhunter” e di quanto fosse importante per lui, ma allo stesso tempo impegnativo, a maggior ragione con un budget ridotto. Nonostante sia uno dei prodotti qualitativamente migliori sfornati da Netflix, non ha raggiunto la stessa fama rispetto ad altre produzioni, portando così la piattaforma a cambiare idea sul futuro della serie.
Questo fa capire, ancora una volta, quanto la qualità possa essere penalizzata, a maggior ragione in un momento in cui il celebre servizio di streaming sta iniziando a perdere colpi di fronte a una concorrenza sempre più agguerrita. La fine della seconda stagione di “Mindhunter” è stata seguita dalla volontà di David Fincher di non proseguire con la serie e di dedicarsi a “Mank”. Il film racconta la vita dello sceneggiatore di “Quarto potere” Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman, ed ha ottenuto 10 candidature agli Oscar. È proprio allo straordinario successo ottenuto dal film che si deve, forse, questo piccolo spiraglio di speranza.