Se ne è parlato per settimane e poi è finalmente successo: erano oltre duecentomila le persone presenti allo storico concerto di Vasco Rossi, Modena Park è stato un evento epocale.
Che ha previsto anche la messa in onda del concerto su Rai 1 con “La notte di Vasco“, un notevole stratagemma per risollevare gli ascolti, con la conduzione affidata a Paolo Bonolis, scelto direttamente dal Blasco. Il pubblico, però, non ha trovato il conduttore all’altezza della situazione, in particolare non ha apprezzato le interruzioni che hanno impedito ai telespettatori di godere del concerto integralmente. Appunto, c’è da spiegare un concetto partendo dal presupposto che la colpa di tutto questo non è di Paolo Bonolis: 220mila biglietti venduti – e non a costo bassissimo – sono il pass per vedere un concerto integralmente. O forse no, dipende dall’altezza di chi si ha davanti, ma equivale a esserci, fisicamente. Chi sceglie di seguire l’evento in tv, solo perché la Rai “lo ha reso possibile”, sta scendendo a compromessi e per questo motivo deve mandare giù anche il boccone più amaro. Perché magari non è solo questione di amore per i fan (indiscutibile) ma anche un po’ di business, perché il fan ignaro che pensa solo all’amore per la musica si è dimenticato che esistono diritti ed esclusive, il concerto da vedere sulle poltrone di 140 sale cinematografiche, quello sì in versione integrale, per quelli che anche questa volta hanno pagato. Chi lo ha visto in Rai ha pagato il canone, certo, ma non un biglietto, che è già un’altra cosa e un concetto che deve essere assimilato. Prendetevi i vostri tempi ma non prendetevela con il povero Bonolis, se Vasco Rossi lo ha scelto un motivo c’è. Prendetevela con chi vi promette di concedervi un evento di tale portata in maniera “gratuita” ma poi ne taglia delle parti e vi impedisce la completa visione perché così va sempre a finire, che diventa tutto business e molto meno questione di apprensione per chi non ha potuto presenziare all’evento. Inoltre chi paga il biglietto per esserci fisicamente, dopo innumerevoli ore di fila, caldo e sudore, ha sicuramente diritto a qualche vantaggio in più rispetto a chi rimane comodamente seduto sul divano di casa, o no?