Mogol, uno dei più celebri parolieri della musica italiana, famoso per aver scritto canzoni interpreti quali Gianni Morandi, Dik Dik, Little Tony, Bobby Solo, PFM e soprattutto l’indimenticabile Lucio Battisti, ha dichiarato di voler depositare alla SIAE, il testo di un brano che, a suo dire, rappresenta l’inedito più importante scritto con Battisti. Il brano si intitola “Il paradiso non è qui” ed è stato eseguito dal cantante Ron, versione chitarra e pianoforte, al Teatro Romano di Aosta, in occasione del premio Mogol vinto da Jovanotti. “Il paradiso non è qui” narra la storia di un uomo emigrante in un paese di lingua inglese e racconta la grande paura di aver perso l’amore lasciato e la consapevolezza che l’abbandono della propria terra è stato un sacrificio davvero troppo grande. La canzone che è stata scritta tra il 1979 e il 1980, più di trent’anni fa, tratta di un tema ancora attuale su cui Mogol dice in un’intervista al Giornale: “Ma la situazione è totalmente opposta rispetto a quando ho scritto quel testo. Il “mio” emigrante sta male dov’è e vuole ritornare nella sua patria. Gli emigranti di oggi sognano di non farlo e non mi pare che, in linea di massima, si trovino così male qui in Occidente”. [/caption]La musica del brano, che avrebbe dovuto essere inserito nell’album “Una giornata uggiosa”, fu composta all’epoca da Battisti e Mogol, dopo averla ascoltata, ci aveva ricamato perfettamente sopra le parole. Come accadeva sempre nel loro sodalizio artistico: prima la musica e poi le parole. A Battisti “piacquero tantissimo le parole che avevo scritto”, dice oggi Mogol, ma poi si decise di inserire il brano nell’album successivo, giacchè i pezzi in scaletta per il disco “Una giornata uggiosa”, erano già tanti: quello fu però l’ultimo album firmato Mogol- Battisti, dopo il quale il sodalizio che ha dato luce alcune delle canzoni italiane più belle, si sciolse. Da allora la moglie di Battisti, con cui Mogol ha avuto una serie di diatribe nel corso degli anni, non ha mai voluto pubblicare la musica di quella canzone. Si dice che il brano, che Battisti cantò nell’unico provino rimasto, che è disponibile anche in rete e che vi proponiamo a seguire, avrebbe potuto essere cantato da Bruno Lauzi, ma il fatto è che il brano non è mai stato inciso. Vedremo cosa succederà dopo che Mogol depositerà il testo alla SIAE, e quando gli viene chiesto se sarebbe disposto a cedere il testo ad un altro interprete, Mogol risponde fermamente: “Non lo farei mai. Ho scritto quelle parole per quella musica, non per altre. Oltretutto è una musica bellissima, con radici etniche. Ma se l’erede di chi l’ha composta non la deposita… È una sua scelta”. Questo il testo di “Il paradiso non è qui”: Amico mio il paradiso non è qui qui c’è lavoro sopravvivere si può un’altra lingua un altro modo di pensare se non ti abitui è anche facile morire. Il vino costa un occhio e poi non è gran che le donne invece qui ci sono anche per te sono diverse dalle nostre lo vedrai il lunedì non san nemmeno più chi sei e veramente tue non sono state mai. Per questa gente noi siamo quelli del salame e per cognome qui ci chiamano spaghetti prima di noi c’è stata troppa gente infame per cui son buoni sono ancora dei corretti il nostro amico si è sposato l’anno scorso e da quel giorno è stato come averlo perso sembra felice si è comprato anche la casa e la domenica coltiva le sue rose però talvolta ci saluta anche in inglese. Mari cosa ho fatto Mari io qui e tu là cosa ho fatto Mari ho paura ad averti perso scrivi per carità Mari cosa ho fatto Mari io qui e tu là cosa ho fatto Mari ho paura ad averti perso scrivi per carità. [jwplayer config=”180s” mediaid=”41682″]