Pur di tenere la squadra, Rosella Sensi cede i depositi di petrolio. Asta a partire da 100 milioni: interessati i presidenti di Inter e Samp.
Un altro pezzo sta per andare, ma questo è quello forte della collezione Sensi: i tre depositi e la torre petrolifera nel porto di Civitavecchia, praticamente tutto il core business del gruppo. Verranno ceduti a breve, e già questa è una notizia. Ma scoprire a chi andranno è anche più interessante. Quattro i soggetti interessati: il presidente dell’ Inter e amministratore delegato della Saras (leader nella raffinazione petrolifera) Massimo Moratti, il presidente della Sampdoria e presidente onorario della Erg (leader nel settore energetico) Riccardo Garrone, un fondo americano, uno australiano. Prezzo: 100 milioni di euro trattabili. Chi offre di più, si prende tutto.
L’affare è gestito da Lazard, la banca d’affari francese cui Unicredit ha affidato le proprietà dei Sensi, con un imperativo: vendere tutto e il prima possibile per coprire i debiti di Italpetroli, che ormai sfiorano i 400 milioni. I Sensi avevano tempo fino al 31 dicembre scorso per pagare la prima rata (150 milioni), ma non l’hanno fatto. Perciò, Unicredit ha messo tutto nelle mani di Lazard. La banca d’affari ha realizzato dei depliant informativi (anche sui terreni di Torrevecchia) e li ha fatti circolare nel mercato. I terreni sono finiti nelle mire di Caltagirone (costruttore ed editore de Il Messaggero), ma qui la vendita è vincolata ad alcune autorizzazioni comunali mancanti. I depositi e la piattaforma petrolifera di Civitavecchia, invece, hanno riscosso l’attenzione di Moratti e Garrone. Sarebbe curioso, se fossero Inter o Sampdoria a salvare Rosella Sensi e, quindi, la Roma. Come prenderanno la notizia i romanisti? Se sarà Moratti l’acquirente, gli toccherà ringraziarlo: lui si è già «accollato» Chivu e Mancini…
fonte:goal.com