La terribile notizia della morte di Tony Scott, regista divenuto famoso soprattutto per il celebre film “Top Gun” con Tom Cruise, lasciò tutti sgomentati e lasciava soparattutto ombre sulla dinamica del suo gesto.
Tony Scott ha lasciato un messaggio d’addio nel suo studio, successivamente si è recato con la sua auto presso il Vincent Thomas Bridge di San Pedro e dal ponte si è gettato da un’altezza circa 50 metri nel fiume sottostante. Erano le 12:30 locali del 19 agosto scorso.
Il corpo venne recuperato in acqua dalle Forze dell’Ordine dopo circa du ore e secondo gli investigatori nulla faceva escludere al suicidio ma che risposte più accurate le averebbe date l’autopsia sul cadavere. Tony Scott, fratello del più popolare Ridley, moriva all’ età di 68 anni e lasciava sua moglie Donnae due figli gemelli nel cordoglio generale del mondo del cinema.
Oggi attraverso il sito Deadline.com abbiamo potuto apprendere il conteuto dei verbali di autopsia rilasciati dal Los Angeles County Coroner.
Nell’organismo di Tony Scott sono state trovate tracce di Mirtazapina (remeron), un farmaco anti depressivo e di Zopiclone un potente sedativo, tutti farmaci che Scott prendeva in forma terapeutica per combattere il suo stato depressivo. Il regista era afflitto da una forma di tumore al cervello incurabile ed inoperabile da qualche tempo.
Il rapporto afferma che la causa del decesso è stata senza ombra di dubbio l’insieme delle lesioni traumatiche subite a causa dell’impatto dopo la caduta dal Vincent Thomas Bridge. L’annegamento risulta postumo, ovviamente alle lesioni ma è dichiarato come una condizione significativa al decesso.
La morte di Tony Scott quindi è dichiarata ufficialmente come suicidio.
Il Coroner dell’ istituto ha detto che il rapporto finale dell’autopsia verrà redatto e reso pubblico in un paio di settimane.
La triste vicenda quindi, salvo clamorosi sviluppi, sembrerebbe definitivamente chiusa e porta con sè ancora quell’alone di tristezza che accompagna sempre questi tragici fatti a cui il mondo dello star system purtroppo ci ha anche abituato.