Qualche ora fa si sono conclusi i Giochi Olimpici di Londra 2012 e come molti di voi siamo rimasti fino alla fine incollati al televisore per ammirare questo spettacolo di vera e propria celebrazione britannica. La show, condotto da Kim Gavin, è stato esattamente come ce lo si aspettava: musica protagonista, anche se purtroppo alcune esibizioni sono state proposte in playback, e sul palco tanta Gran Bretagna nel suo assoluto splendore. La serata ha avuto inizio, almeno per gli spettatori italiani, con la voce dei commentatori Rai che hanno dato una prima “doccia fredda” avvisando che le performance sarebbero avvenute in playback in quanto non c’era stato abbastanza tempo per preparare gli artisti, visto che il palco era stato allestito solo poco prima della cerimonia. Alcune esibizioni, però, in playback non sono state come mostrato dall’inizio con i Madness.
La cerimonia si è aperta con la voce di Emeli Sandè seguita dai Madness, appunto, con “Our House”. La carta One Direction che allegramente portano sul palco il loro inno “What Makes You Beautiful” viene sfoggiata immediatamente, in un tripudio di pubblico.
Non sono mancati neanche i Pet Shop Boys, in un revival “romantico” in onore della musica, ancora una volta. Adele nel frattempo aveva fatto sapere via Twitter di amare i suoi fan e coloro che l’attendevano ma che non sarebbe stata presente alla cerimonia di chiusura.
Tanto romanticismo e un pizzico di malinconia per la cerimonia che si dimostra davvero molto coreografica e in grado di far coesistere tipologie diverse di musica tutte in una stessa manifestazione: omaggio ai Blur con una versione riarrangiata di “Parklife” assieme ad una scenografia composta da volontari, come avevamo già avuto modo di segnalare, il tutto per creare uno spettacolo unico.
Dopo il primo slot, dalla durata di circa mezz’ora, la seconda parte è stata aperta nuovamente da Emeli Sandè che con la sua magnifica voce accompagna un filmato inerente ovviamente ai Giochi Olimpici 2012. Alle 22.30 dopo la splendida voce di Emeli Sandè è giunto il momento della parata degli atleti difronte al numeroso pubblico in mezzo al quale erano presenti il Principe Harry e Kate, assente il marito William. Harry è stato presentato assieme al conte Jacques Rogge, presidente del Comitato Olimpico Internazionale dal 2001. Dopo sedici giorni di sfide, la parata è sembrata un lungo saluto o meglio un arrivederci al 2016, con meta Brasile. Il tutto è accompagnato dalle note di “Open Arms” degli Elbow e di “One day like this” mentre ovviamente la “mostra” di medaglie continua in un lungo fluire.
La differenza rispetto alla cerimonia di apertura è molto netta, se la prima era uno “sfoggio” della storia britannica quest’ultima è stata una grande festa nel corso della quale è stato dato largo spazio agli atleti che hanno sfilato e salutato il pubblico, e in cui i tempi sono sembrati sicuramente molto più rilassati. La scenografia riprende in un allestimento accompagnato dalle note di Kate Bush “Running up that hill” e tutto il pubblico guarda con occhio attento quale sarà il prossimo passo della coreografia.
Alle ore 23.00 è andata in scena la premiazione della maratona a cura del presidente del Comitato Olimpico e pochi minuti dopo ha avuto inizio l’ora dedicata alla Sinfonia della Musica Britannica con “Imagine” di John Lennon, anticipata da “Here Comes The Sun” dei Beatles e “Bohemian Rhapsody” dei Queen, queste due solo accennate.
E’ “Imagine” che, come prevedibile cattura l’attenzione con tanto di video omaggio a John Lennon: video fra i più emozionanti della serata, con brividi per gli spettatori in religioso silenzio. Il momento di pura emozione viene portato avanti da George Michael che sembra essersi completamente ripreso dopo i problemi di salute. Il cantante propone “Freedom ’90” e “White Light” in una performance che mostra l’artista molto energico e completamente vestito di pelle. Momento dedicato a David Bowie in una celebrazione del suo genio assieme ai Kaiser Chiefs che introducono il capitolo “moda” come sottolineano i telecronisti Rai.
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La Union Jack accoglie le stupende modelle inglesi, come Kate Moss, immancabile e già ampiamente annunciata. E’ il momento dell’intensità di Annie Lennox che entra accompagnata da un galeone sulle note di “Babybird”: la mezz’ora seguente è un tripudio di performance e nomi, passando da Ed Sheeran, con Nick Mason nonché Russell Brand, Fatboy Slim e la performance di Jessie J. La accompagnata da Tinie Tempah. Subito dopo è la volta di Taio Cruz. La performance dance si conclude con l’arrivo delle Spice Girls in un revival che viene molto amato dal pubblico. Solo qualche minuto per loro ed ecco il momento dei Beady Eye con la voce di Liam Gallagher che intona “Wonderwall”. Eric Idle propone una versione rivisitata di Monty Python “Always Look on the Bright Side of Life” con tanto di coreografie molto intense: pantomima, suore che ballano sui pattini e altri balletti.
Giunge alle 00.10 uno dei momenti più attesi della serata, ossia quello dedicato ai Muse. Il trio non poteva che iniziare con il brano olimpico “Survival”. La band sale sul palco accompagnata dall’immancabile coro. Matt Bellamy si presenta con una t-shirt in perfetto stile UK e un completo luccicante. Dopo “Survival” è il momento di un “revival” visivo dedicato a Freddie Mercur: le esibizioni e i ricordi scorrono velocissimi con Brian May e Roger Taylor dei Queen, sempre per rimanere in tema che propongono la celebre “We Will Rock You” che rende lo stadio una vera e propria folla danzante. La voce per “We Will Rock You” è quella di Jessie J che sembra ormai essersi impossessata del palco. Dopo le varie performance canore ci si avvicina sempre più alla chiusura, la strada verso Rio de Janeiro che ospiterà i Giochi Olimpici 2016 viene racchiusa mediante l’inno olimpico anticipato dall’inno della Grecia, culla delle Olimpiadi.
Il momento del passaggio delle consegne si celebra con tanto di inni e scambi di “onori”. La cerimonia si è conclusa con il live dei Take That sul palco senza Robbie Williams che non si è presentato sul palco. Presente invece Gary Barlow come annunciato, nonostante la tragedia che l’ha colpito di recente per la perdita della figlia. Londra 2012 si chiude con loro, gli Who e la magica “See Me, Feel Me”. Il bilancio della cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici di Londra 2012 non può essere che positivo: unica nota negativa, la Rai che ha tagliato con la pubblicità varie esibizioni, la più evidente quella dei Muse con “Survival” tagliata proprio per dare spazio alla pubblicità che come ci ripetono no stop è tassativa ma, magari, andrebbe organizzata in modo migliore.
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Grande successo dunque per la cerimonia di chiusura di Londra 2012 che non ha risentito del violento incendio che è scoppiato proprio nei pressi di Londra poco prima: un impianto di riciclaggio di rifiuti a Dagenham ha infatti preso fuoco e il fumo ha inondato Londra, senza però creare disagi. Rimandiamo l’appuntamento a Rio de Janeiro dove ci aspettiamo tutt’altro clima, per ora, chiudiamo queste Olimpiadi con un bilancio sicuramente positivo.