Si è spenta a Londra l’8 aprile 2013 una delle donne britanniche più conosciute dell’ultimo secolo, ossia Margaret Thatcher. La Lady di Ferro fu una delle personalità più in vista della politica britannica degli ultimi decenni, in particolar modo fra il 1979 e il 1990 periodo in cui la Iron Lady fu primo ministro del Regno Unito.
Una tenacia, quella di Margaret Thatcher assolutamente unica. Una vera e propria eccezione nel panorama molto rigido della politica britannica. Tutt’oggi, la Lady di Ferro è stato l’unica donna ad aver ricoperto la carica di Primo Ministro del Regno Unito. Leader del partito conservatore inglese dal 1975 al 1990, Baronessa di Kesteven dal 1990, Margaret Hilda Roberts si è spenta questa mattina nella sua suite all’Hotel Ritz, nel centro di Londra, in seguito ad un ictus che non le ha lasciato via di scampo. La notizia è ovviamente circolata in men che non si dica sulle prime pagine web di tutti i magazine e siti d’informazione, i quali hanno riportato le parole del portavoce Lord Bell. I funerali di Margaret Thatcher si terranno nella cattedrale di St.Paul e seguiranno gli onori militari, non saranno funerali di Stato, seguendo dunque la volontà espressa dalla stessa Lady di Ferro. Seguirà, infine, una cremazione privata.
L’importanza della politica di Margaret Thatcher ha toccato, negli anni del suo mandato, anche la musica e proprio per questo motivo abbiamo deciso di occuparcene anche noi di MelodicaMente. Premessa d’obbligo, doverosa quando si parla di personalità così importanti all’interno della storia mondiale. Non vogliamo schierarci in nessuna fazione politica ne tanto meno giudicare quello che è stato fatto in passato, né nel bene né nel male. Semplicemente vogliamo fornire l’immagine di Margaret Thatcher vista da un ambiente musicale allora in rivolta. Vogliamo occuparci di musica, non di politica.
La musica vs Margaret Thatcher
La figura politica di Margaret Thatcher è stata profondamente osannata e odiata anche da un punto di vista strettamente culturale. Dal cinema passando per la musica, gli anni ’80 sono stati gli anni di fuoco della Thatcher che fu oggetto di dibattiti perenni, politici ma anche culturali. Recente è il film a lei ispirato interpretato da Meryl Streep “The Iron Lady”, targato 2011 ma questa donna così potente, ferrea e decisa ha suscitato e riscosso molta attenzione ben prima. Facciamo un salto proprio all’indietro nel tempo, nel periodo del suo mandato. Dal cantautore francese Renaud Séchan con il brano “Miss Maggie”, il quale creò un vero e proprio incidente diplomatico fra GB e Francia, a causa del testo molto polemico incentrato sulla figura della Thatcher, passando per Morrissey con “Margaret On The Guillotine”.
La musica ha quasi sempre utilizzato la figura di Margaret Thatcher sotto una veste negativa. Oltre i due citati esempi, c’è da aggiungere gli Iron Maiden che hanno più volte ironizzato proprio su Iron Lady facendola apparire in diverse illustrazioni (una su tutte la copertina di “Women in Uniform”). Che Margaret Thatcher non sia mai piaciuta agli Iron Maiden non è di certo un segreto così come non lo è il caso “Thatchergate“. I fatti narrati si riferiscono tutti agli anni ’80, periodo in cui la Thatcher era una figura fondamentale del Regno Unito, una di quelle personalità che incendiavano pagine e pagine di giornali.
Il caso “Thatchergate” riguarda la pubblicazione di un disco a cura dei Crass, band punk anarchica dichiaratamente anti-thatcheriana, dove vi sono degli estratti di discorsi pubblici fra il Primo Ministro e il Presidente Reagan in cui, neanche troppo velatamente, viene sottinteso che sia stata proprio la Thatcher ad aggravare la guerra in quanto Reagan era propenso a concludere in modo pacifico il conflitto. Margaret Thatcher nuovamente oggetto della musica.
Le invettive contro la politica del tempo e la figura di Margaret Thatcher sono davvero molte: da “Opportunities (Let’s Make Lots of Money)” dei Pet Shop Boys passando per i Pink Floyd con il famosissimo “The Final Cut” e “Sandinista!” dei Clash, nome scelto dalla formazione proprio in seguito al tentativo di Lady Thatcher di proibire la parola “sandinista”. Margaret Thatcher ebbe una importanza così rilevante da costituire addirittura un genere cinematografico a lei riferito, il cosiddetto “cinema thatcheriano”.
La cultura pop e il rock hanno profondamente attaccato la figura della Lady di Ferro, come abbiamo potuto rivivere in questo breve excursus proprio sulle invettive a lei dirette e ce ne sarebbero ancora molte da citare, da Elvis Costello con “Tramp the Dirty Down” passando per “Stand Down Margaret” dei The Beat. Margaret Thatcher ha diviso la storia politica e culturale degli anni ’80, sicuramente lasciando un profondo segno. La ricordiamo con la sua canzone preferita “(How much is) that doggy in the window” nella versione di Lita Roza.
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