Il presidente del Napoli De Laurentiis si racconta a 360 gradi in una lunga intervista presente sulla Gazzetta dello Sport con la firma di Nicola Cecere in edicola stamattina. Il Napoli lunedì sera a San Siro scenderà in campo in una partita che avrà come posta in palio molto di più dei soliti 3 punti. L’obiettivo dei partenopei è fermare la corsa del Milan e scavalcarli in classifica prendendo il posto della capolista. La vittoria sarebbe un segnale chiaro che vorrebbe dire attenzione a non sottovalutarci, dove l’obiettivo stagionale rimane la qualificazione in Champions League, ma il Napoli ora come ora non si può porre dei limiti e deve sognare in grande come fanno i suoi tifosi.
L’intervista si apre con la domanda sulla delusione sulla sconfitta europea contro il Villareal, con il presidente che spiega di essere stato molto calmo nonostante l’eliminazione e che la delusione va dimenticata in fretta: “Per carattere sono portato a dimenticare molto in fretta. È stata una notte stregata, i nostri hanno giocato molto bene. Mettiamocela alle spalle”.
Il discorso continua con le lodi all’allenatore Mazzarri con cui il presidente ha un feeling particolare: “E’ una persona per bene … Ritengo che la sua grande qualità sia la conoscenza approfondita del calcio, sia nella teoria che nella pratica, per cui i suoi schemi di gioco filano in automatico anche in base a come si dispongono gli avversari. Ecco Mazzarri ha questa grossa capacità di saper leggere le partite. E riesce, nelle sostituzioni, a conciliare la logica con la necessità.”
Sul colpo di mercato dell’anno con l’acquisto di Cavani De Laurentiis si frega ancora le mani:
“Volevo Cavani 3 anni fa, così quando seppi da Mazzarri che piaceva anche a lui, e poteva fare al caso nostro trovai l’accordo con Zamparini (con cui ha sempre avuto un ottimo rapporto) in due minuti”.
Un Napoli da sogno, un progetto che è in continua espansione con l’inserimento graduale anno per anno di nuovi giocatori, la maggior parte di giovane età:
“Il mio progetto è quello di avere 22 giocatori sullo stesso piano in modo che al calo della forma di uno si rimedi con le qualità di un altro. Ogni stagione inserisco almeno tre elementi di rinforzo– aggiunge il presidente parlando del difensore argentino Fernandez – e per l’attacco ne abbiamo diversi nel mirino”.
L’intervista scende nel dettaglio con la domanda secca sull’interessamento del Napoli per Gokhan Inler centrocampista in forza all’Udinese: “Questo posso confermarlo: è un giocatore che ci interessa . Però ne abbiamo individuato un altro per lo stesso ruolo, ha ventidue anni e sarebbe un colpo più conveniente sotto il profilo dell’investimento. Valuteremo”.
L’idea di fondo è quella di cercare giovani promesse da inserire gradualmente nella squadra, ottenendo ottimi risultati senza investimenti stratosferici. Un Napoli che è riuscito a conciliare l’aspetto finanziario con ottimi risultati: “Credo al lavoro di gruppo, mi piace formare una squadra affiatata sia nel cinema che nel calcio. Abbiamo sfruttato bene merchandising e marketing, siamo l’unica società che si auto produce, troviamo risorse, insomma, e stiamo attenti agli sprechi. Diciamo che ho applicato le regole dell’industria più complicata al mondo, quella del cinema, che conosco molto bene. Le ho trasportate nel mondo del calcio e questa mia decisione ha funzionato”.
Alla domanda dell’anno, cioè se si aspettava già da quest’anno di lottare per lo scudetto, il presidente De Laurentiis da due versioni di risposte: “Se devo parlare da presidente dico che mi starebbe bene arrivare quinto visto che l’anno scorso eravamo sesti. Poi se parla il tifoso, beh divento bulimico e le dico che non mi accontento mai che mi sento pronto per vincere tutto e subito..”.
Apprezziamo la sincerità!