Da giovedì, il giorno della Terra, “Avatar” arriverà in versione Home Video negli Stati Uniti e intanto James Cameron è stato intervistato dal Los Angeles Times parlando dell’edizione estesa del film e della versione “estiva” che arriverà nelle sale statunitensi ad agosto, con sei minuti di scene aggiuntive:
Stiamo lavorando per completare sei minuti aggiuntivi da inserire nel film – sono pieni di effetti visivi realizzati dalla Weta Digital – per l’edizione che ridistribuiremo al cinema in agosto.
James Cameron non teme il fatto che ad agosto il film sarà già uscito in versione Home Video e la conseguenza di un possibile calo di incassi, soprattutto considerando che da dicembre il film si mantiene ancora bene, al dodicesimo posto in classifica:
Quando i cinema IMAX hanno smesso di proiettare Avatar è stato perché erano obbligati contrattualmente a passare ad Alice in Wonderland, poi è arrivato Dragon Trainer e poi Scontro tra Titani. Ma i cinema andavano ancora tutti esauriti per Avatar, e quindi ci siamo resi conto di quanto denaro rimaneva sul tavolo. Il 3D aveva aiutato tantissimo il film, e a un certo punto lo ha danneggiato: perdevamo l’8% alla settimana, e improvvisamente iniziammo a perdere il 50%. Chiaramente il problema era la disponibilità dei cinema. E così abbiamo deciso di aspettare che i cinema fossero più liberi, e di approfittarne per mostrare al pubblico una versione con alcune nuove scene. Sarà interessante, perché a quel punto il DVD sarà già sugli scaffali, ma penso che Avatar sia una categoria unica, nella quale lo spettatore può decidere se godersi lo spettacolo al cinema anche se lo ha già visto sul piccolo schermo. Vogliono che sia una esperienza immersiva. 2001: Odissea nello Spazio rimase al cinema per tre anni a Toronto, me lo ricordo. Continuava a essere proiettato: la gente voleva tornare a vivere quell’esperienza.
Adesso siamo tutti in attesa di vedere cosa succederà nel sequel e quanto sarà in grado di stupirci. James Cameron ha spiegato che si concentrerà molto sull’Oceano di Pandora:
Abbiamo creato un’ampia ambientazione per l’universo del film. Non si svolge tutto a Pandora, ma nel sistema a due stelle Alpha Centauri. Ci sposteremo in giro per il sistema e incorporeremo nuove informazioni nella storia – non necessariamente nel secondo film, ma anche verso il terzo film. L’ho già annunciato, e quindi lo ribadirò: la cosa importante, nel secondo film, sarà creare una ambientazione differente su Pandora. Mi concentrerò sull’Oceano che c’è a Pandora, che sarà ugualmente ricco e diverso e folle e immaginifico alle ambientazioni del primo film, solo che non sarà una foresta pluviale. Non dico che non rivedremo quello che abbiamo già visto: dico che ci sarà di più.
Inoltre il lavoro, grazie al progredire repetino delle nuove tecnologie, potrebbe essere svolto in molto meno tempo rispetto al primo film, quindi buone notizie per tutti i fan in attesa: forse potremo vedere “Avatar” molto prima di quanto immaginiamo:
La vera sfida del prossimo film di Avatar sarà fare quello che abbiamo fatto prima, ma alla metà del costo e impiegando la metà del tempo. Ovviamente è impossibile, non ce la faremo mai, ma se riusciremo a risparmiare il 25% dei soldi e del tempo, avremo ottenuto qualcosa. Conosciamo i metodi, e sappiamo che ci abbiamo messo 2 anni a raggiungere il nostro obiettivo. Non era efficiente neanche negli ultimi due mesi di produzione. Quindi ci abbiamo messo quattro anni a fare il film, perché utilizzavamo un metodo lento. Ora intendiamo farlo meglio. Ovviamente questo discorso prescinde dall’avere una bella storia, dei grandi personaggi o una nuova ambientazione. E’ ovvio che dovremo lavorare anche a questo. Ma la mia sfida, a livello tecnologico, sarà migliorare il processo, avendo ormai provato che funziona.