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Nfl: “Sono Michael Sam, gioco a football e sono gay”

L’omosessualità e lo sport, un binomio da sempre chiacchierato ma non sempre accettato. Quando un atleta gay fa un Coming Out, ovvero si dichiara gay al mondo esterno, non è mai una cosa semplice. Di fronte a formalismi di facciata da parte degli enti che lo circondano (Federazioni sportive, società di appartenenza, etc etc.) si nascondono anche difficoltà poi con altre componenti del mondo dello sport, come i tifosi, i compagni di squadra etc etc. Quindi fare un gesto del genere vuol dire fare un enorme atto di coraggio.

“Sono Michael Sam, sono un giocatore di football e sono gay”.

L’atleta dell’Università del Missouri, attraverso il  “New York Times” che ha raccolto la sua dichiarazione, ha spezzato un nuovo tabù in questo complicato rapporto (sport e omosessualità). Michael Sam così diventa il primo giocatore apertamente dichiarato gay del campionato di football degli Stati Uniti.

Michael Sam durante un'intervista televisiva su ESPN
Michael Sam durante un’intervista televisiva su ESPN

Parliamo di un giocatore di grande talento nel panorama del football americano. E’ un difensore di ventiquattro anni e con la sua squadra ha vinto il campionato universitario. L’Associated Press l’ha nominato miglior difensore della Southeastern Conference ed i compagni di squadra lo hanno votato come miglior giocatore della squadra.

Michael Sam, afroamericano, nato e cresciuto ad Hitchock in Texas parteciperà a maggio al Draft, ovvero la selezione che permette ai giocatori  del campionato universitario di essere scelti dalle squadre professionistiche per entrare nella Nfl, ovvero la massima serie del football americano.

Prima di annunciare la sua omosessualità di fronte ai media, Sam ha voluto parlarne ai compagni di squadra. L’anno scorso, gli allenatori dell’università del Missouri hanno diviso i giocatori in piccoli gruppi per un esercizio di team building, dove ciascuno doveva raccontare qualcosa di sé per conoscersi meglio ed inserirsi nella squadra. Arrivato il suo turno, il giovane texano ha semplicemente detto: “Sono gay”.

Al New York Times racconta proprio i momenti della sua confessione ai compagni di squadra e la loro reazione:

“Li ho guardati negli occhi e loro hanno cominciato ad annuire con la testa, come per dire – Finalmente si è deciso -”.

La Nfl in un comunicato ha commentato il fatto che ovviamente ha fatto il giro degli Stati Uniti:

“Ammiriamo l’onestà e il coraggio di Micheal SamMichael è un giocatore di football. Ciascun giocatore con abilità e determinazione può avere successo nella Nfl. Non vediamo l’ora di dare il benvenuto e supportare Michael Sam nel 2014”.

Nelle massime competizioni americane di basket, hockey e baseball non partecipa alcun omosessuale dichiarato. Eppure la decisione di Sam non è un caso isolato. Recentemente hanno dichiarato pubblicamente la loro omosessualità anche il tuffatore e campione olimpico inglese Tom Dailey e l’ex calciatore tedesco Thomas Hitzlsperger che ha militato anche nella Lazio.

Ultimamente poi il tema dell’omosessualità nello sport è tornato alla ribalta in occasione delle Olimpiadi di Sochi, organizzate in un paese dove i diritti dei gay sono fortemente sotto attacco e per i quali ci sono stati diversi dibattiti culminati con la non presenza di alcuni Capi di Stato alla cerimonia d’inaugurazione. Oppure ci sono state reazioni dimostrative come quella del Presidente americano Barack Obama che aveva incluso nella delegazione Usa alla cerimonia di apertura dei giochi anche due atlete apertamente lesbiche, la giocatrice di hockey Caitlin Cahow e la tennista Billie Jean King, che non ha partecipato per problemi familiari. All’inaugurazione delle Olimpiadi, la squadra della Germania ha sfilato di fronte agli spettatori dello Stadio “Fisht” indossando le divise con i colori dell’arcobaleno, simbolo di un movimento pro-gay, anche se poi la stessa federazione teutonica ha negato un legame con la lotta per i diritti degli omosessuali.

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