Una colonna della musica italiana, che ha spaziato in tutte le arti dal canto al teatro, musa di artisti, cantante della Mala, personalità eccentrica ed anticonformista: Ornella Vanoni racconta tutto questo e molto di più in “Una bellissima ragazza”, la sua autobiografia. La presentazione del libro si è tenuta ieri in quel di Milano e la Vanoni ha esordito col botto: “Volevo annunciare che non ho nessuna intenzione di ritirarmi: canterò finchè avrò voce, perchè un artista senza il proprio mestiere muore”. Se c’è una costante in tutta la carriera e la vita di questa Signora, è proprio l’arte. Molti sono stati i periodi tormentati, caratterizzati da situazioni sentimentali difficili ed anche da dipendenze da sostanze, ma la musica le ha sempre dato la spinta per superare ogni cosa. Ampio spazio nel libro viene dato alla storia con Giorgio Strehler, il grande regista teatrale, che ha segnato profondamente la vita e la carriera della Vanoni, che in quel periodo inizia un “rapporto” anche con la droga. Ripensando a quegli anni bui, commenta: “Quando parlo di quella Ornella lì sembra di parlare di un’altra ragazza, un’altra persona”. Ed aggiunge: “L’ho amato? Ti dico di sì, ma ti dico anche che ero probabilmente molto innamorata dell’amore che lui provava per me. Lui aveva trentadue anni, tredici più di me. A un certo punto, una ragazza di vent’anni vuole anche concedersi svaghi innocenti, ogni tanto andare al mare, divertirsi, ballare. E invece era tutto molto pesante. Si prendeva anche molta cocaina, che è mortale perché quando finisce l’effetto ti viene un down che ti vuoi suicidare. Notti di eccessi che si prolungavano fino all’alba”. Ed è così che è arrivata la fine di entrambe queste storie, l’amore per Strehler e la tossicodipendenza. Chiuso un capitolo, se ne è aperto un altro, immenso per Ornella Vanoni che ha fatto il suo debutto nella musica leggera e da lì è stato un crescere di pubblico, di popolarità, di consensi. Difficile inizialmente imporsi in un simile contesto, portandosi addosso l’etichetta di cantante della Mala che le avevano attaccato negli anni precedenti, ma piano piano è riuscita a rompere ogni pregiudizio, grazie anche al sodalizio artistico e sentimentale con Gino Paoli. “Una ragazza bellissima” racconta di tutto questo e di molto altro, aneddoti personali divertenti e toccanti, considerazioni su colleghi come Vasco Rossi e Ligabue, i fallimenti e i successi, la famiglia. Ornella Vanoni esce dalla fresca “delusione” televisiva di Star Academy, il talent show di Rai 2 condotto da Facchinetti e che la vedeva nel cast in qualità di giudice, assieme a Lorella Cuccarini, Nicola Savino e Roy Paci. In realtà non ne è uscita particolarmente segnata, anzi, affatto: “L’audio in studio era talmente pessimo che mi è quasi venuta la meningite. Fra noi giudici, poi, mancava il gioco, mentre a X Factor, su Sky, sono stati geniali”. Onestà e schiettezza sono due tratti che hanno sempre contraddistinto questa cantante, li troviamo in questa affermazione così come nell’autobiografia. Molti progetti stanno per vedere la luce, a conferma di quell’intenzione di non volersi ritirare affatto dalle scene: in arrivo un documentario sulla sua vita, che probabilmente verrà presentato al Festival del Cinema di Venezia del 2012, e un disco che vedrà la collaborazione dell’amico Mario Lavezzi e di un giovane autore appena scoperto dalla Vanoni, Lorenzo Vizzini. “Una bellissima ragazza” che non vuole proprio fermarsi, per la gioia di quanti amano la sua arte.