Scott Cooper torna alla regia dopo l’impresa di “Crazy Heart“, che grazie alla magnifica interpretazione di Jeff Bridges ha avuto successo anche agli Oscar.
Stavolta Cooper ci racconta una storia di vendetta, raggruppando un cast eccezionale per il suo “Out the furnace“, i cui protagonisti assoluti sono Christian Bale e Casey Affleck ed un cattivissimo Woody Harrelson. La storia si svolge in un paesino sperduto della Pennsylvania, ci parla della classe media, della crisi e di peccati da commettere, soprattutto quando si pensa di non aver più nulla da perdere.
Russell Baze (Christian Bale) è un uomo serio, educato, lavora in una fabbrica, conduce una vita onesta e lavora più del dovuto perché sogna un futuro radioso insieme alla compagna, Lena (Zoe Saldana) ed è molto legato al padre, ormai in fin di vita. Russell cerca di proteggere suo fratello Rodney (Casey Affleck), rimasto segnato dalla guerra in Iraq e con il rifiuto totale del lavoro del fratello, non vuole rinchiudersi in una vita ordinaria e pensa che la via più facile per avere soldi siano le scommesse e successivamente la lotta clandestina. Si rivolge così al criminale del luogo (John Petty), mentre Russell cerca di salvarlo dai suoi problemi, nascosto nell’ombra, ripagando i suoi soldi perduti. Ma una sera Russell tornando a casa dopo aver bevuto ha un incidente d’auto in cui un bambino perde la vita e si ritrova in carcere, lontano dalla sua famiglia. Durante questo periodo il padre morirà e Lena, incapace di aspettarlo, lo lascerà senza dirgli niente, iniziando una storia con lo sceriffo del luogo, Wesley (Forest Whitaker), dal quale aspetta anche un figlio.
Rodney diventa sempre più accanito e si addentra sempre più nel pericolo, fino a voler lottare negli incontri clandestini di Harlan DeGroat (Woody Harrelson) in New Jersey. Ma l’uomo è un vero pericolo per chiunque si avvicini a lui, tanto che lo stesso John Petty non vuole mettersi in affari, ma si lascia convincere da Rodney. I due troveranno la morte e una volta uscito dal carcere, nel tentativo di rimettere in sesto la sua vita, Russell si ritroverà risucchiato in una spirale di sentimenti in cui prevale la vendetta e andrà alla ricerca del responsabile della morte del fratello, sperando in realtà che Rodney sia ancora in vita, affiancato dallo zio (Sam Shephard) e aiutato da Wesley, che tuttavia a livello giurisdizionale e burocratico non può fare molto.
“Out of the furnace” non aggiunge nulla di nuovo al cinema del genere, ma si avvale di un cast davvero notevole, che non viene nemmeno sfruttato in pieno. Funziona benissimo la coppia Bale-Affleck, è ottima anche l’interpretazione di Harrelson, mentre trovano meno respiro gli altri attori, compresa Zoe Saldana, relegata al ruolo della fidanzata frustrata (basti pensare alla scena sentimentale sul ponte, quando Russell torna a cercarla) che ha abbandonato l’uomo dei suoi sogni. Nel complesso il film di Scott Cooper è una buona pellicola e niente più: all’interno si trovano tantissimi elementi, oltre al desiderio di vendetta di Russell si nota sullo sfondo una crisi che mette in difficoltà tutti, sempre di più, soprattutto nei piccoli centri e l’assenza delle istituzioni (DeGroat, per esempio, agisce indisturbato a lungo, prima che la legge faccia qualcosa e fa anche poco e niente), senza escludere il patriottismo tanto sbandierato dagli americani, che ha distrutto le vite di migliaia di reduci, traumatizzati a vita dalle scene viste in guerra. La sceneggiatura regge bene ma non viene completata da dialoghi eccelsi, rende bene l’idea dell’angoscia e del senso di impotenza, di chiusura mentale e sociale in cui si muovono i protagonisti, ma se non fosse per il super cast che gli rende giustizia, “Out of the furnace” passerebbe totalmente inosservato.