E’ tempo di verdetti in casa azzurri. Germania 2006 è cosi lontana tanto da far sembrare la delusione di questa sera ancor più grande della immensa gioia della notte di Berlino. Un Italia cosi incolore non può che esser frutto di scelte sbagliate e quindi non posso che inserire Lippi in cima alla lista dei colpevoli.
Il ct campione del mondo ha sbagliato a fidarsi dei suoi uomini di Germania. Dal capitano Fabio Cannavaro a Iaquinta, tutti hanno deluso ed è giusto che adesso vengano messi sulla graticola.
Ma se il Sudafrica ormai è passato il futuro non può che esser ancor più buio. Il primo motivo è perchè non cambieranno i vertici delle Federazione, chi ha rimesso in sella Lippi è lo stesso che scelse Donadoni per poi pentirsene. Stiamo parlando del presidente Giancarlo Abete colui che guidò la delegazione azzurra negli insuccessi all’Europeo di Svizzera e Austria e sopratutto alle magre figure nella scelta di Euro 2016 e per ultimo la scelta di far consegnare la nostra coppa del mondo ad un francese.
Se rivoluzione deve esser, questa volta, deve esserlo a 360° e con Lippi, Cannavaro e gli altri responsabili della debacle sudafricana devono pagare i vertici della nostra Federazione. Toccherà a Prandelli rifondare ma non con Abete in sella. Pretendiamo le sue dimissioni.