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GP Stati Uniti: Hamilton padrone ad Austin. Le pagelle

Le pagelle del GP degli Stati Uniti svoltosi sul nuovissimo circuito di Austin in Texas, sul quale quest’anno si correva per la prima volta. Il vincitore è stato Lewis Hamilton, migliore interprete del tracciato, che ha preceduto Sebastian Vettel e Fernando Alonso, il trio delle meraviglie della Formula 1 moderna che stranamente, fino a ieri, non era mai salito insieme sul podio. L’anglo caraibico con la quarta vittoria stagionale ha tenuto ancora vivo il Mondiale e le speranze dell’asturiano che in questa gara ha perso altri tre punti dal tedesco leader del mondiale. Gli sevirà perciò un’impresa nell’ultimo appuntamento in Brasile tra una settimana, ma il mondiale è pronto a riservare altri colpi di scena.

Hamilton 10 : in Texas si è visto il vero talento del campione del mondo 2008, ritrovatosi dopo un periodo di sbandamento coinciso con l’addio alla McLaren, team che lo ha cresciuto sportivamente sin da piccolo. Non ha mai mollato di un centimetro Vettel guidando al limite come solo lui sa fare e ha sfruttato l’unico errore del tedesco in un doppiaggio per sverniciarlo a velocità supersonica sul rettilineo principale. Con le quattro vittorie in stagione è secondo soltanto al campione del mondo ma è ormai fuori dalla lotta al titolo perchè pesano tantissimo i 5 “zero”in classifica in quella che per l’anglo-caraibico resterà la stagione dei rimpianti.

Vettel 8 : non può nulla per tenere a bada quel diavolo di Hamilton che gli è rimasto incollato per 40 giri nei tubi di scarico per poi superarlo nel finale con un gran sorpasso all’esterno. Il giro più veloce all’ultima tornata del Gran Premio è servito a poco in una domenica in cui Seb ha dimostrato di non essere perfetto come al solito, ma si sa, le gare riservano sempre incognite impreviste. Poteva chiudere già in Texas i conti mondiali e invece avrà ancora da soffrire per i 68 giri di Interlagos, tenuto in apprensione da una Red Bull in crisi di affidabilità e da un motore che ha già tanti chilometri sulle spalle.

Alonso 8 : parte alla sua maniera scavalcando tre avversari e portandosi alle spalle di Webber e tutto lascia presagire ad un’altra gara da fenomeno. E invece la sua verve finisce lì perdendo contatto con il terzetto di testa con una Ferrari al di sotto delle aspettative. Anche lui forse non era nella migliore giornata e i 40 secondi di ritardo accusati dalla vetta ne sono una dimostrazione ma chiedergli dei miracoli ogni domenica con un mezzo nettamente inferiore sarebbe davvero troppo. Servirà un mezzo miracolo per poter agguantare un mondiale che è con un piede e mezzo già nel box Red Bull ma intanto arriverà a Interlagos con la consapevolezza di potersela giocare.

PODIO GP STATI UNITI © JIM WATSON
AFP/GETTY IMAGES

Massa 9 : da gran signore il gesto di farsi da parte come richiesto dal team per far sopravanzare in griglia il compagno di squadra Alonso e farlo partire dal lato pulito della pista. Lui ci rimette cinque posizioni ma mette in mostra una gara da fenomeno come poche volte abbiamo ammirato dal brasiliano in questi ultimi anni. Sarà stata la mente libera o la voglia di dimostrare il suo valore sta di fatto che Felipe già in qualifica si è dimostrato più veloce del suo capo squadra e visti i tempi sul giro avrebbe avuto la possibilità anche di arrivargli davanti in gara.

Button 8 : come Massa, bella anche la gara dell’inglese che per un problema all’acceleratore è stato costretto a partire dall 12esima piazza. Alla partenza con le gomme dure non ancora entrate bene in temperatura scivola in 16esima posizione ma ha la forza di riprendersi e di rimontare fino al quinto posto con una grande serie di sorpassi. Da manuale ancora una volta la gestione delle gomme, ma ancora una volta sembra mancargli quel pizzico di cattiveria in più nei sorpassi che invece non manca affatto al compagno di squdra. Di fatti ne esce ancora una volta sconfitto nel confronto diretto in famiglia.

Red Bull 9,5 : terzo titolo mondiale dei costruttori conquistato in otto anni di Formula 1, la consapevolezza di essere ancora una volta, per il terzo anno consecutivo, la miglior macchina del lotto e quella con la capacità di meglio interpretare un regolamento dove le regole hanno molto margine di interpretazione. Gli togliamo soltanto mezzo punto per la scarsa affidabilità mostrata fino a questo momento, se vogliamo vero unico punto debole del missile di Milton Keynes che tiene ancora aperto il Mondiale fino all’ultima curva di Interlagos.

Webber sv : il passo dei primi due era davvero irraggiungibile anche per lui che siede sulla vettura più forte del campionato ma di sicurio il terzo posto l’avrebbe colto a occhi chiusi vista la scarsa vena di giornata di Alonso. Ma il solito problema all’alternatore lo ha appiedato nei primi giri di gara regalando una posizione allo spagnolo che ha ancora una speranza di poter riagguantare questo mondiale. Sfortunato, capitano davvero tutte a lui.

Schumacher 5 : chiudere in 16esima non era proprio il massimo delle aspettative alla vigilia, dopo aver conquistato un grande quinto posto nelle qualifiche. Di fatto la domenica del kaiser termina lì, con una Mercedes (voto 2) mai competitiva e in difficoltà nel portare a temperatura le gomme. Gli resta la soddisfazione di aver aggiunto un altro record al suo già grandioso e ricchissimo palmares, quello del pilota con più chilometri percorsi in carriera.

Ferrari 4 : partiamo dalla scelta non eticamente corretta di far arretrare sulla griglia Massa che in qualifica si era dimostrato più veloce di Alonso, per far partire lo spagnolo dalla parte pulita della pista e fargli guadagnare una posizione. In Ferrari, più che a queste tattiche, farebbero meglio a concentrarsi a migliorare la vettura che invece ad ogni GP sembra fare un passo indietro nonostante gli aggiornamenti che evidentemente non funzionano. Finiamo nel dire che proprio per questo se Alonso vincerà il mondiale non sarà di certo per merito della F2012, ma per molto merito del pilota e una gran dose di fortuna che ad Interlagos per forza di cose non dovrà assolutamente mancare. Resta da difendere il secondo posto in costruttori da una arrembante McLaren, al momento più forte della Rossa soprattutto nelle mani di Hamilton.

Texas 10 : finalmente il progettista Hermann Tilke sembra averne imbroccato una giusta. Il tracciato di Austin, seppur simile nel disegno a tanti altri creati dallo stesso progettista, sembra essere davvero adatto alle vetture di Formula 1 e ha regalato ieri alla sua prima edizione una gara ricca di emozioni e tanti sorpassi. Speriamo di rivederne una altrettanto bella il prossimo anno.

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