Paris Jackson, figlia 15enne del compianto Re del Pop Michael Jackson, che di recente ha cercato di togliersi la vita dopo un ennesimo litigio con i familiari che non le avevano permesso di andare ad un concerto rock, sta per andare in Comunità.La drastica decisione è stata presa dalla madre, Debbie Rowe, che ha scelto per lei una struttura per ragazzi difficili, la Diamond Ranch Academy. Il centro servirà per capire lo stato psicologico di Paris e intervenire direttamente sul problema. A Paris sarà vietato avere informazioni da parte dei media o dalla stampa che ultimamente ha gettato non poche ombre sulla moralità del famoso padre e su lei stessa.
Il suo avvocato Perry Sanders ha chiesto alla stampa uno stretto riserbo per non turbare la già fragile psiche della giovane che è supervisionata dalla madre, grata del fatto che ultimamente la ragazza si è avvicinata sempre di più a lei.
Paris Jackson|©Valerie Macon/Getty ImagesIntanto non si placano le notizie sulla saga in corso del processo di Michael Jackson, l’odissea per la sua morte di overdose di “propofol” nel giugno del 2009 è probabilmente solo all’inizio.
Infatti come è noto a tutti la famiglia Jackson ha ingaggiato una causa civile con Aeg Live, che avrebbe dovuto produrre “This is it“, la serie di spettacoli londinesi che causa decesso non si è mai fatta.
L’avvocato ingaggiato da Katherine Jackson, che tutela i figli minori, ha sottolineato il comportamento incauto dell’agenzia Aeg:
Il loro imperativo era: “Lo spettacolo deve andare avanti”. Hanno assunto un medico (il dottor Murray) senza indagare sul suo passato e sui problemi finanziari che lo affliggevano. In pratica hanno ignorato tutti gli allarmi rossi che mettevano a repentaglio la salute e l’incolumità dell’artista. Sia Murray che la Aeg sono responsabili della morte di Michael per comportamento negligente.
I legali della Aeg hanno replicato:
Per difenderci dalle accuse della famiglia Jackson, che ci ritiene responsabili della morte di Michael, saremo costretti a svelare anche i segreti più oscuri e nascosti della popstar.
L’avvocato Panish ha già ammesso:
Tutti erano al corrente del fatto che Michael era dipendente da farmaci, la Aeg non poteva non saperlo.
Infatti proprio ieri, 8 luglio, ha deposto il medico che seguiva Jackson nel tour del 1993 “Dangerous“, il Dr. Stuart Finklestein che ha svelato alcuni dettagli sulla sua dipendenza da antidolorifici. Sicuramente si finirà col chiamare come testimoni anche i due figli più grandi del Re del Pop e la loro madre biologica, Debbie Rowe.
I Jackson con la pretesa che Michael avrebbe potuto guadagnare ancora tantissimo per almeno altri quindici anni di attività (vedi Cher o i Rolling Stones), chiedono un risarcimento di circa 40 milioni di dollari.
La Aeg da parte sua invece porterà avanti la tesi che l’artista al momento del decesso non aveva nessuna possibilità di continuare l’attività live, come i suddetti longevi artisti, tanto era debilitato.
A noi non resta che aspettare chi delle due parti la “canterà” meglio all’altro.