La giuria, presieduta da Michael Mann, ha assegnato il Leone d’Oro della 69° Mostra di Venezia, a la “Pietà” di Kim Ki-duk. Il regista sud-coreano ha conquistato la giuria con il suo film carico di dolore, ma allo stesso tempo dichiarazione contro il capitalismo estremo, contro l’avidità del denaro e del suo potere distruttivo.
Leone d’Argento per la migliore regia invece a “The Master” dell’americano Paul Thomas Anderson e il Premio Speciale della Giuria al film “Paradise: Faith” dell’austriaco Ulrich Seidl. La Coppa Volpi viene assegnata ex-aequo ai due protagonisti di “The Master”, Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman.
Grande delusione per gli italiani in concorso, consolandosi, forse, con il Premio Mastroianni andato a Fabrizio Falco, miglior giovane attore emergente, che ha recitato sia nel film “Bella addormentata” di Bellocchio che in “E’ stato il figlio” di Ciprì. A quest’ultimo va anche il Premio al miglior contributo tecnico per la fotografia.
Michael Mann alla conferenza stampa dopo la premiazione ha detto:
Volevamo dare i Golden Lion a 18 film, ma a Venezia non si può…
Da Canto suo l’unico giurato italiano Matteo Garrone sul perché del gesto del presidente Mann che gli aveva tolto la parola alla domanda dei giornalisti sui mancati riconoscimenti ai film italiani, amaro risponde:
Mann non voleva zittirmi, voleva difendermi perché aveva capito che si stava cercando di mettermi in mezzo sui premi… I festival sono un po’ una lotteria… sono amico di Marco e lo ammiro ma questo non c’entra niente con un palmares che e’ espressione di tante personalità diverse …. non credo che rifaròil giurato in Italia. (ANSA)
Non sono mancati momenti di tensione per la gaffe fatta dal Presidente Mann che scambia i premi consegnando il Leone d’Argento al vincitore del Premio della Giuria e viceversa. Accorgendosi subito dell’errore, con la complicità della giurata francese Laetitia Casta, stemperando il tutto con una risata si é procededuto allo scambio delle statuette.
Si conclude la Biennale con una bizzarro canto popolare coreano intonato dal vincitore del Leone d’Oro Kim Ki-duk che in segno di ringraziamento alla platea divertita saluta mostrando il pugno chiuso.
Kim Ki-Duk riceve il Leone D’oro | © Getty Images