Qualunque giocatore di poker vorrebbe entrare nella mitica Hall of Fame esattamente come qualsiasi star di Hollywood vorrebbe vincere un Oscar o un attore televisivo un Emmy; insomma si tratta del premio in assoluto più ambito del settore e se le candidature sono ancora in bilico cominciano a trapelare le primissime indiscrezioni sui papabili vincitori del 2012. I requisiti per poter ambire a questo prestigioso riconoscimento sono ben noti; avere un’età superiore ai quarant’anni ma soprattutto avere avuto un ruolo significativo nel settore, anche in senso sociale.
Spicca finalmente il nome di una donna, Jennifer Harman, che oltre ad aver conquistato due braccialetti delle World Series of Poker, è mamma di due bimbi ed ha coraggiosamente vinto la sua battaglia contro il cancro, utilizzando spesso la sua esposizione mediatica per sensibilizzare le donne sull’argomento. Altro papabile, Marcel Luske membro da tempo del team pro e mentore di un altro grande della room, Luca Pagano; Luske è stato uno dei primi Europei a far conoscere il poker nel Vecchio Continente ed a realizzare risultati strepitosi. Note dolenti invece per Tony G., player giudicato da molti troppo polemico per essere insignito di un tale onore ma che ha indubbiamente avuto il merito di cambiare per sempre il settore dell’online anche grazie ai suoi continui battibecchi con i colleghi, a volte costruttivi.
Poker | © Bethany Clarke / Getty ImagesDopo trent’anni di successi potrebbe arrivare il riconoscimento meritato anche per Cyndy Violette, altra giocatrice professionista che ha avuto il merito di far emergere con forza il poker femminile ed essere costantemente presente e vincente nei tornei disputati. Tra i nomi emersi in questi giorni anche quello di Mike Caro che oltre alle sue grandi vittorie ha scritto testi entrati nella storia del poker e che continuano a fare scuola e coinvolgere le nuove generazioni di appassionati. La lista è davvero lunga eppure spicca un nome su tutti ed anche se il gossip ci ha insegnato a prendere tutto con le pinze è probabile che questa volta i rumours abbiano ragione nell’indicare Scotty Nguyen come vincitore. Per lui vittorie a non finire, atteggiamento sempre creativo ed originale ed un gioco aggressivo ma ben controllato, tutte caratteristiche che lo hanno reso vincente.
Nessun Italiano?. Ovviamente no. La nostra cultura non è ancora pronta a sfornare grandi campioni o quantomeno l’emergere tardivo del Texas Hold’em nel nostro Paese sta influendo nella considerazione dei giocatori Italiani all’estero. In ogni caso possiamo consolarci con il quarto posto alle World Series of Poker del cagliaritano Filippo Candio e con la schiera di nuove leve con l’ambizione di arrivare un giorno nella Poker Hall of Fame.