Per gli appassionati della musica elettronica nel senso lato del termine l’attesa sta per finire: basta stringere ancora un po’ i denti e la vostra interminabile agonia sarà finita da qui a pochi mesi, perché i Daft Punk stanno tornando. Questa volta la notizia sembra avere una fonte di verità, perché i due francesini sono oggetto continuo di rumor falsi e tendenziosi, di news fasulle e di programmazioni fittizie che di vero non hanno un bel niente. Dunque miei cari fanatici dell’elettronica made in francia il duo più atteso, più adorato e più emulato della storia (forse) tornerà in primavera con un album nuovo di zecca. Che i Daft Punk fossero degli appassionati di anniversari e date magari l’avevamo anche potuto capire dalla pubblicazione di “Alive 2007 ” che celebrava il primo live datato 1997 proprio ad opera delle teste cascate, ma che avessero programmato un ritorno a 20 anni dagli inizi di carriera, beh questo non potevamo proprio aspettarcelo. Era il 1993 quando i francesini cominciarono a mettere su della musica, ignari del successo che avrebbero avuto negli anni seguenti, e ignari anche di tutte le aspettative che puntualmente vengono create attorno alle uscite discografiche di questi brutti ceffi.
Otto anni di attese, di illusioni, di vane speranze riposte in una colonna sonora Disney, che a mio parere poteva avere tutto tranne che il french touch tipico dei due artisti. Otto interminabili anni che vedranno finalmente un barlume di novità la prossima primavera. La EMI non sarà più l’etichetta per la quale pubblicheranno, a quanto pare i due si sono affidati alla Columbia attualmente proprietà della Sony, e al di là delle serratissime notizie che ahimè non riescono proprio a darci indiscrezioni, cari fan noi non abbiamo veramente nulla da rivelarvi. Scherzi a parte i due tipi hanno sempre saputo tenere un’aura di mistero attorno a tutto quello che hanno toccato, a partire dalla nuova musica che guai a conoscere qualche anticipazione, fino ad arrivare alla loro fisionomia reale. Al di là di tutto questo noi sommi cultori della musica underground non badiamo assolutamente a questi particolari, e siamo pronti ad accettarli per quello che sono. L’elettronica da strapazzo che i due Daft Punk ci regalano ormai da decenni ha attraversato le correnti più varie della dance, dell’elettronica underground passando per la synth pop anni ’80, alla quale ancora oggi sembrano attingere. D’altro canto si sa, se non possiamo avere anticipazioni noi ci creiamo delle illusioni, e rifacendoci alle battute pesanti di Alive e di quel suono pieno e pesante riferito alle melodie quasi punk rock degne dei migliori schitarramenti, pensiamo che probabilmente ci sarà uno di quei ritorni bomba che di meglio l’essere umano non abbia potuto offrire prima d’ora.
L’attesa è finita, i tipi di “Human After All”, di “Robot Rock” e di “Tecnologic” stanno arrivando, e contrattempi a parte, conditi da bufale, saranno da queste parti in men che non si dica. Nessun Coachella, nessun Primavera Sound e nessun altro Festival che tenga, i Daft Punk ci sorprenderanno ancora, e molto meglio di quanto abbiano potuto fare con i loro amichetti musicali Phoenix. Le Parisien lo ha confessato e noi vogliamo crederci, i Daft Punk dopo aver trovato una nouvelle maison arriveranno d’Oltre Oceano, come qualsiasi artista internazionale che si rispetti, snobbando anche i nazionalisti più snob di tutto il pianeta. Kavinsky ha già rivelato il suo contributo, facendo anche i nomi di Nile Rodgers, Giorgio Moroder e Paul Williams, a voi sembra poco? Bentornati Daft Punk.