Tra il 1968 e il 1985 i casi di otto omicidi di giovani coppiette uccise mentre erano appartate in alcune zone appena fuori Firenze (Scandicci, Calenzano, Signa, ecc.), fu la prima volta che in Italia si parlò di un serial killer e tutt’oggi i delitti del cosiddetto Mostro di Firenze sono noti a tutti.
Carlo Lucarelli si occupa di questo caso che ha portato alla condanna di tre persone, i “compagni di merende” Giancarlo Lotti, Mario Vanni e Pietro Pacciani. Ex partigiano dal carattere irascibile, Pacciani aveva già commesso un omicidio prima che nascesse il caso del Mostro di Firenze – così lui viene identificato per primo – uccidendo la sua fidanzata di allora per averla trovata in intimità con un altro uomo. La condanna di Pacciani arrivò a seguito di una serie di indizi che riportavano proprio a lui ma si è sempre parlato della possibilità che Pacciani, Lotti e Vanni siano stati al di sotto di un “secondo livello” e che quindi ci siano stati dei mandanti. Si trattava di un gruppo di agricoltori e pensionati, in seguito si scoprì che entrarono a far parte di un giro di rituali satanici e nacque l’ipotesi che ci potesse essere un mandante (o più di uno) che voleva avere i “feticci” dei corpi femminili mutilati dai compagni di merende. Le indagini non hanno avuto successo seguendo questa pista, quindi il processo si è soffermato sui primi tre, tutti condannati.
Profondo nero e il caso Montesi
“Profondo nero” è un programma di Carlo Lucarelli, Alessandro Patrignanelli, Diego di Gianvito e Federica Germano e va in onda su Crime Investigation, sul canale 118, ogni martedì alle 22.55, approfondisce dei casi di cronaca nera italiana legati a crimini e omicidi tenendo in considerazione il punto di vista del carnefice ma anche quello delle vittime. Un altro caso di cui parla questa seconda stagione è quello della morte di Wilma Montesi, avvenuta l’11 aprile del 1953. Il suo corpo è stato trovato sulla spiaggia di Torvaianica ma quella che sembrava essere una morte dovuta a un malore è diventato un caso mediatico di cui si parla ancora oggi. Il caso è tutt’ora irrisolto ma man mano che le indagini proseguivano, spuntavano i nomi di personaggi di spicco coinvolti nella morte della ventunenne, tra questi c’era il jazzista Piero Piccioni. Il caso andò a coinvolgere esponenti politici come Giorgio Tupini e la stampa se ne occupò a lungo, fino ad arrivare alle accuse rivolte allo zio della vittima, Giuseppe Montesi. Come abbiamo già visto anche in altri casi analoghi, il pubblico è molto attratto dalle storie di cronaca nera, a maggior ragione quando i casi diventano sempre più intricati. Per questo motivo “Profondo Nero“, scritto da Carlo Lucarelli e gli ex allievi di Bottega Finzioni, è molto seguito, solo lo scorso anno ha avuto oltre duecentomila spettatori. E voi, quanto conoscete le storie di crimine italiane e tra questi due casi quale vi incuriosisce di più?