Il mondo intero si è mobilitato per la scarcerazione delle Pussy Riot, condannate a due anni di reclusione per aver dato atto ad una protesta anti-Putin all’interno di una cattedrale. La loro preghiera punk, una vera e propria provocazione, dal punto di vista politico è stata un brutto colpo per il Governo, che non ha esitato a procedere con le indagini e l’arresto. Libertà d’espressione negata, per quanto potesse essere provocatorio il fatto, che ha fatto mobilitare artisti e non da tutto il mondo, con la richiesta di liberare le Pussy Riot. Le donne non sono state ancora scarcerate, ma intanto la HBO ha prodotto un documentario sulla loro storia, “Pussy Riot – A Punk Prayer“.
Il film è diretto da Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin e racconta la storia di Masha, Nadia e Katia, tre giovani donne del movimento femminista Pussy Riot, condannate al carcere con l’accusa di odio religioso. I due registi si sono detti molto entusiasti di poter lavorare con la HBO e poter raccontare questa storia a tutto il mondo.
Le componenti del gruppo punk hanno sempre agito nell’anonimato con gesti molto provocatori, soprattutto flashmob ed altre esibizioni dal forte impatto ed in particolare contro Vladimir Putin. E’ passato quasi un anno dal loro arresto, era infatti il marzo 2012 quando hanno dato vita ad un’esibizione non autorizzata nella Cattedrale di Cristo Salvatore. L’opinione pubblica si è spaccata in due, tra favorevoli e contrari alla condanna e si è parlato anche di abusi che le ragazze avrebbero subìto durante il periodo della custodia.
In Russia il gesto è stato considerato oltraggioso ma non è passato inosservato a livello internazionale, star del calibro di Madonna, Paul McCartney, Patti Smith e Pete Townshend hanno manifestato a favore delle Pussy Riot. Non sono mancate nemmeno le polemiche sul modo in cui le donne sono state trattate: rinchiuse e isolate da parenti, due di loro hanno anche bambini e non hanno potuto più vederli. In attesa di nuovi risvolti sulla vicenda, il documentario racconta tutti i momenti delle vite di queste tre coraggiose donne.