Hanno intonato una canzoncina anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, le Pussy Riot sono state accusate di teppismo e condannate a due anni di carcere. Si tratta di una condanna spropositata per un atto simile, tanto da suscitare scandalo in tutto il mondo, eppure la Russia non ha cambiato idea.
Le Pussy Riot, femministe punk, sono in carcere insieme ad altri criminali ben più pericolosi, e rischiano di perdere anche la custodia dei loro figli. Gli avvocati di due delle componenti del gruppo, Nadezhda (Nadia) Tolokonnikova e Maria Alyokhina sono già al lavoro per evitare che i bambini finiscano in mano ai servizi sociali. Il caso ha destato scandalo perché sì è vero che le Pussy Riot hanno sempre utilizzato metodi di comunicazione forti ed efficaci, ma la Russia non lascia il minimo spazio alla libertà di espressione. Masha, Katya e Nadia si trovano in un carcere alla periferia di Mosca, in stanzoni in cui si trovano fino a 150 persone, il rischio di violenza è davvero molto alto. E’ stato arrestato anche il campione di scacchi Gary Kasparov, accusato di aver morso un poliziotto. Ma lui rifiuta le accuse e dichiara “Forse lo ha morso il suo cane“.
Inutile dire che le proteste sulla condanna delle Pussy Riot sono arrivate dai maggiori esponenti della musica internazionale. In primis Madonna, accolta in maniera poco calorosa durante il suo tour, che ha espresso preoccupazione per le condizioni delle tre donne e ha voluto pregare per loro. Dall’Italia molti artisti hanno omaggiato le Pussy Riot in concerto, Vasco Rossi ha detto la sua, da Twitter ha protestato anche Bjork, mentre Paul McCartney ha scritto una lettera alle tre ragazze arrestate:
Care Nadya, Katya e Masha,
scrivo per dimostrare il mio sostegno per voi in questo momento difficile. Vorrei farvi sapere che mi auguro vivamente che le autorità russe terranno fede al principio della libertà di parola per tutti i cittadini e non vi puniscano per la vostra protesta. A molte persone nel mondo civilizzato è permesso di esprimere le proprie opinioni e finché non fanno male a nessuno credo che sia il modo migliore per tutte le società. Spero che siate forti e credo che molti altri come me che credono nella libertà di parola faranno tutto il possibile per sostenere la vostra idea di libertà artistica.Vi auguro buona fortuna, Paul McCartney.
Si sono espressi a favore delle Pussy Riot anche Sting, i Red Hot Chili Peppers e Patti Smith, tra i tanti. Quello che è accaduto in Russia non è passato inosservato e lascia molto su cui riflettere. Voi cosa ne pensate?