Il cantautore e musicista Massimo Bubola nella serata del 2 Marzo 2013 si è esibito al Teatro Condominio “Vittorio Gassman” di Gallarate. Un teatro suggestivo e intimo che vanta una programmazione di tutto rispetto, da spettacoli teatrali a balletti passando proprio per la musica. Prima di affrontare il concerto vero e proprio, è doveroso spendere due parole su Massimo Bubola, cantautore che vanta quarant’anni di carriera, come specificato anche durante il live, nonché una figura centrale della scena musicale del nostro paese. Seppur non sia mai stato un volto conosciutissimo alla grande massa, Massimo Bubola ha lavorato con diversi musicisti italiani e gli appassionati lo ricordano soprattutto per la collaborazione avvenuta con Fabrizio De André. La caratteristica migliore di Massimo Bubola è l’umiltà.
Seppur macina concerti da una vita, Bubola e la sua band si presentano sul palco con una voglia contagiosa di fare musica e di creare un’atmosfera calorosa e piacevole per gli ascoltatori. Una volontà che prende per mano l’umiltà con la quale il cantatore canta ma soprattutto racconta le proprie canzoni. Fra una canzone e l’altra, infatti, Massimo Bubola ama interloquire con il pubblico spiegando il brano e la sua creazione nonché la motivazione che lo ha spinto a scrivere di questo. Un vero e proprio cantautore, in tutto e per tutto.
Massimo Bubola porta sul palco i suoi brani più blues senza dimenticare il folk e il rock, altri due generi a lui molto cari. Tre influenze che vengono mischiate, tutte in chiave rigorosamente cantautorale. Il 22 Gennaio 2013 Massimo Bubola ha dato alle stampe il nuovo disco “In alto i cuori” che presenta undici brani di profondo impatto a cominciare da “Hanno sparato a un angelo” che narra la tragica vicenda di una bambina cinese di 9 mesi uccisa a Roma mentre era in braccio al padre. Le storie raccontate da Massimo Bubola trasudano realtà, sono canzoni di vita comune, della vita quotidiana di tutti i giorni, di tragedie, di poesia fortemente legata alla realtà; delle vere e proprie “instant song”. Massimo Bubola appare in grande forma portando in scena una scaletta che strizza l’occhio al passato. Non mancano di certo le canzoni più conosciute che vengono intervallate proprio con altre tratte dal nuovo lavoro “In alto i cuori”.
La scaletta del concerto:
- Ballata Dei Luminosi Giorni
- Hanno sparato a un angelo
- Fiume Sand Creek
- Al Capolinea dei Sogni
- Senza Famiglia
- Quello Che Non Ho
- L’usignolo
- Il Blues di Re Teodorico
- Emmylou
- Capelli Rossi
- Una canzone che mi spacca il cuore
- Lacrime parallele
- Puoi uccidermi
- In alto i cuori
- Niente passa invano
- Doppio lungo addio
- Marabel
- Il cielo d’Irlanda
- Tre Rose
Dagli anni ’70 si passa agli anni ’80 fino a toccare i ’90 e gli Anni Zero. Massimo Bubola attraversa quattro decenni di musica con brani che sono parte integrante della sua carriera. Il cantautore in uno degli intramezzi fra una canzone e l’altra ha parlato di coerenza come una dote rara, una dote che ben poche persone possono vantare ma che è stata il baluardo della sua carriera. Coerenza e lealtà con se stessi. Le canzoni di Massimo Bubola, come dicevamo nell’introduzione, raccontano vere e proprie vite e il cantautore chiude con “Tre Rose” raccontando la storia d’amore di sua nonna, più precisamente il momento del corteggiamento di suo nonno. Un Bubola commosso per il calore del pubblico ringrazia più volte i presenti ma anche la sua band, composta da Enrico Mantovani, Simone Chivilò (produttore del disco assieme a Bubola stesso), Piero Trevisan e Virginio Bellingardo. Unica presenza femminile Erika Ardemagni, moglie di Massimo Bubola dal 2009, seconda voce di alcuni brani per poi diventare la protagonista in “Capelli Rossi”.
I momenti commoventi all’interno del concerto non sono di certo mancati: le nuove canzoni si dimostrano essere ballate più intime mentre i brani provenienti dai precedenti dischi hanno un impatto musicale più diretto e deciso. “Il cielo d’Irlanda” e “Fiume Sand Creek” sicuramente sono i due brani più conosciuti e il pubblico li canta assieme a Bubola stesso. Da menzionare anche la sempre stupenda “Senza Parole” con un’ottima performance di Erika Ardemagni oltre che al trascinante Massimo Bubola: “E allora credi, credi, credi che sia facile / e allora credi, credi, credi che sia semplice / essere andato via così / per ritrovarmi proprio qui / le tasche vuote / il cuore a pezzi e niente più”. Bisognerebbe assistere più spesso a concerti del genere, fanno bene allo spirito nonché alla musica italiana.
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