Era chiaro fin dall’inizio che tutti a Hollywood fossero a conoscenza delle abitudini di Harvey Weinstein, anche quelli che dopo lo scandalo si sono detti stupiti.
Lo ha ribadito lo sceneggiatore Scott Rosenberg, lo ha detto il regista Roberto Faenza – oltre alle donne che hanno denunciato – e lo conferma Quentin Tarantino. In maniera poco ammirevole, bisogna aggiungerlo. Mentre in Italia tutti continuano a puntare il dito nella direzione sbagliata, anche il regista di “Pulp Fiction” ammette, in sostanza, che a Hollywood quello che faceva Harvey Weinstein non era un segreto. Tarantino è stato meno diretto di Rosenberg, non ha parlato di “gallina dalle uova d’oro” e convenienza e non ha nascosto di sentirsi in colpa.
Quentin Tarantino è il regista forse più vicino alla figura di Harvey Weinstein e oltre a conoscere i fatti, ha avuto una relazione dal 1996 al 1998 con una delle vittime del produttore, Mira Sorvino. Nell’intervista rilasciata al New York Times, Tarantino racconta che la sua compagna dell’epoca aveva parlato con lui dell’atteggiamento di Weinstein, ma per tutto questo tempo, alla pari dei suoi colleghi, lui ha taciuto.
Sapevo abbastanza per fare più di quello che ho fatto. (…) Non erano solo le normali voci di corridoio, i pettegolezzi normali. Non erano informazioni di seconda mano quelle che avevo. Sapevo che aveva fatto alcune delle cose di cui si parla ora. (…) Vorrei essermi preso la responsabilità di quelle cose. Se avessi fatto ciò che avrei dovuto, avrei smesso di lavorare con lui.
Quentin Tarantino è consapevole del fatto che qualunque cosa dica, adesso, ha poca valenza. “Suonerebbe solo come una pessima scusa” ha aggiunto il regista. È stato il primo ad essere interpellato sullo scandalo, proprio per il fortissimo legame che ha sempre avuto con Harvey Weinstein, in particolare negli anni che Rosenberg ha definito “la golden age” di Hollywood, quelli di “Pulp Fiction“. Weinstein ha lanciato la carriera di quello che oggi è considerato uno dei più grandi geni del cinema, se abbiamo visto “Le Iene” e i capitoli di “Kill Bill” insieme a tutti gli altri film di Tarantino, è grazie a lui. Mira Sorvino però gli aveva raccontato dei comportamenti del produttore, che le aveva chiesto il massaggio, si era presentato a casa sua senza preavviso e di certo, visto il rapporto stretto, Tarantino avrà sentito racconti del diretto interessato o, peggio ancora, potrebbe averlo visto in azione. Nel corso del tempo altre donne hanno rivelato l’accaduto parlando con Quentin Tarantino. Una di loro ha scelto di rimanere anonima ma ha confermato la versione del regista: quando gli raccontò di Weinstein, Tarantino cercò un confronto col produttore, che semplicemente si scusò con la donna. Tra gli altri casi di cui Quentin Tarantino era a conoscenza c’era anche quello di Rose McGowan, il regista di “Bastardi senza gloria” ha ammesso di aver sottovalutato fin troppo la questione. Sempre al NY Times Tarantino ha spiegato di aver provato a contattare Harvey Weinstein in questi giorni senza però ricevere alcuna risposta.