“Top gun” è un film del 1986 del regista Tony Scott, scomparso il 19 agosto 2012. Fra gli interpreti principali ricordiamo Tom Cruise, Kelly McGillis e Val Kilmer. Le vicende narrate nella pellicola si riferiscono al pilota Pete Maverick Mitchell (Cruise) ed al suo navigatore Nick Goose Bradshaw (Anthony Edwards), che servono nella Marina Militare statunitense a bordo della portaerei Enterprise. Durante una missione nell’Oceano Indiano, assieme ad un altro F-14 TomCat pilotato da Cougar e Merlin, si imbattono in due MiG sovietici, con i quali ingaggiano un combattimento aereo. Nonostante lo scontro non riservi esiti tragici, Cougar è così scosso dagli avvenimenti da rassegnare le dimissioni appena tornato sull’Enterprise. Grazie al comportamento da sbruffoni anche Maverick e Goose vengono puniti e mandati a sostituire l’equipaggio di Cougar alla base Miramar Top Gun, dove gli equipaggi dei caccia da combattimento vengono addestrati alle manovre più pericolose. Alla base lavora anche Charlotte Blackwood (interpretata da Kelly McGillis) che avvicina Maverick allo scopo di farsi rivelare quanto più possibile sul fantomatico MiG, che lui ha avuto occasione di vedere da vicino. Nonostante una iniziale sfiducia e tensione, queste sfoceranno in una passionale storia d’amore.
In quel periodo (gli anni ottanta) furono molti i film americani che tanto in patria quanto all’estero, riuscirono a ritagliarsi non solo un buon successo di pubblico, ma anche una fetta consistente dell’immaginario collettivo. Fra questi spiccano di sicuro “Karate kid – Per vincere domani“, “Breakfast Club“, “Guerre Stellari“, “Indiana Jones” e i vari “Ritorno al futuro“, ma di certo quello più rappresentativo di una certa americanicità è stato (e continua ad essere) “Top gun“.
Il film è tutt’oggi uno dei maggiori successi cinematografici che il decennio delle cravatte a tastiera possa vantare, un film divenuto simbolo, che ai tempi lanciò definitivamente la carriera di Tom Cruise verso l’empireo delle super stelle di Hollywood. Il mix di tensione erotica ed avventura, fece molta presa su un pubblico che ancora non aveva iniziato a stancarsi dell’eroe tutto d’un pezzo, ma che aveva già in se il bisogno di qualcosa di nuovo. In Maverick, la durezza accompagnata alla faccia di bronzo vengono fin da subito affiancate da debolezze umane, cosa che solo qualche anno prima non sarebbe stato immaginabile. Mostrare fragilità in un uomo, per di più militare, fu una mossa rischiosa ma che risultò azzeccata, fornendo al buon Tom uno dei modelli base di personaggio che avrebbe sempre funzionato per lui, cioè l’eroe duro, capace e preparato, ma anche combattuto e fragile.
Da un punto di vista prettamente cinematografico, il film è molto ben fatto e mescola sapientemente l’azione e la storia d’amore fra i due protagonisti ed è forse questo il segreto del suo longevo successo. Se da un lato il pubblico maschile apprezza il film per il machismo ancora ben integrato nell’impianto culturale del tempo, per l’avventura e per gli aerei, le donne hanno finito per affezionarsi molto ad una storia d’amore atipica, ma molto appassionante. Persino il ruolo del personaggio di Val Kilmer gioca a favore, mostrando un personaggio più forte del protagonista sotto tutti gli aspetti (persino più bello, secondo alcuni), ma che perde di fronte alle imperfezioni di un uomo che lo rendono più debole d’accordo, ma anche più capace di comprensione ed ispirazione. Tutte caratteristiche che, evidentemente, hanno contribuito a lasciare il segno in più di una generazione.
Nonostante gli anni comincino a farsi sentire, è certo che Tony Scott ci abbia regalato un gran bel film, che ha superato fino ad ora la sfida del tempo, guadagnandosi un posto d’onore nella cineteca e anche nel cuore di tutti li appassionati di cinema. Non passa estate infatti, senza che venga riproposto da tutte le tv del mondo (o quasi) e questo, è risaputo, è forse la prova di affetto più grande che un film possa ricevere. E tutto questo, nonostante i Berlin.
Voto:
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