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Robert Smith a XL: “Comincio ad essere vecchio per il palco”

La copertina di XL Repubblica di Luglio/Agosto 2012 mostra il primo piano di Robert Smith, leader indiscusso dei Cure.

Il cantautore e chitarrista britannico, come ormai la sua carriera dice, non ama molto parlare di sé ne, tanto meno, essere intervistato. Sono pochissime, infatti, quelle rilasciate dal leader dei Cure, in questi anni di carriera.

XL non si fa scappare l’occasione ed intervista, per mezzo di Deborah Ameri, Robert Smith nel suo momento preferito, ossia la notte, quello che, a detta dello stesso Robert, è in grado di rappresentarlo meglio e nella quale riesce ad essere più produttivo.

Prima di passare all’intervista, ricordiamo che i Cure saranno in Italia per due date che si segnalano già come imperdibili, il 7 Luglio 2012 la formazione sarà protagonista della giornata finale dell‘Heineken Jammin Festival 2012 mentre il 9 Luglio i Cure si sposteranno a Roma per la data all’interno del Rock in Roma.

The Cure
The Cure | © Neilson Barnard/Getty Images

Sospinti dall’intervista di XL Repubblica a Robert Smith, iniziamo ripercorrendo alcune tappe fondamentali di un personaggio di cui, forse, si parla fin troppo poco ma che, non è esagerato considerare uno dei grandi geni della musica attuale. Nato il 21 aprile 1959 a Blackpool, Robert Smith si dimostra essere un uomo molto più “normale” di quanto la leggenda dice di lui. Sposatosi dopo 14 anni di fidanzamento con Mary Poole, la compagna di una vita, con cui Robert vive ancora felicemente, il musicista dimostra di avere le idee chiare su qualsiasi argomento. Passando alla musica, il grande amore di Robert è sempre stato solo uno, i Cure.

La vita musicale legata ai Cure non lo esclude però da collaborazioni molto varie che Robert Smith ha collezionato in questi anni nonché un disco da solista che è diventato un po’ una chimera per i fan della formazione, ancora oggi, non si sa se ci sarà mai una data d’uscita. I dischi dei Cure, però, altro non sono che una creazione di Robert Smith che nel corso degli anni ha praticamente curato quasi tutte le melodie e i testi.

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Leggendo l’intervista rilasciata ad XL sono da subito chiari alcuni concetti: Robert ama vivere di notte, quello è il suo regno e le sue giornate tipo sono composte da riposo durante il giorno e di vita durante la notte. Parlando del suo amore verso la notte e del fatto che continuamente viene dipinto come una persona strana, ecco come si esprime Smith:

Quando la gente inizia a conoscermi non può credere quanto normale io sia. Non sono uno che si fa notare. C’è una parte di me che è assolutamente silenziosa. E una piccola parte che invece sfugge al controllo. La cosa più estrema ed eccentrica per me è salire sul palco e cantare di fronte ad un mare di persone. Quando penso a me stesso come il cantante di un gruppo famoso non posso credere che sia davvero io. 

Leggendo Robert Smith la sensazione suscitata può essere solo quella di un innamoramento, della convinzione di trovarsi davanti ad un personaggio affascinante, non solo quando incanta tutti i presenti sul palco.  Si passa poi alle etichette musicali e, con totale candore, Robert dice che i Cure non sono definibili, in quanto non si possono considerare né goth né pop ma semplicemente “Siamo i Cure”.

The Cure
The Cure | © Neilson Barnard/Getty Images

C’è una profonda lucidità nelle parole di Smith che prosegue dicendo che ormai da dieci anni sta scrivendo la sua autobiografia ma, ancora oggi, non è finita. Robert prosegue spiegano che non riesce a dedicarci più di due ore al giorno e, la sua intenzione è quella di farla uscire quando i Cure cesseranno l’attività.  Interrogato anche sul proseguo dei Cure, Robert rassicura i fan dicendo che prima di andare in pensione, ci sarà almeno ancora un disco che, a quanto pare, non dovrebbe tardare molto. Ecco una delle parti più significative a riguardo:

Ho sempre fatto musica per il mio piacere personale non per vendere qualcosa. Ma sicuramente prima di dire addio alle scene pubblicheremo il disco. Sarà la continuazione di quello precedente e sarà accompagnato da un dvd del concerto di Parigi nel 2008 e magari da un live di questa estate. Sarà lento e pieno di emozioni. Il tipico sound dei Cure. 

Illuminante ed interessante anche la parte in cui Robert afferma di scivolare lentamente verso la pensione ma che, tutto questo, non gli dispiace affatto:

Non credo di poter continuare a lungo, ho 53 anni, comincio a essere un po’ vecchio per il palco. Voglio andarmene finché sono famoso, finché sono in grado di esibirmi ad alti livelli. Non ci tengo a diventare la parodia di me stesso. 

Infine, una piccola chicca, volete sapere qual è la band preferita di Mister Smith?

La mia band preferita al mondo sono gli Explosions in The Sky. Sul mio iPod ho 17.000 canzoni, la mia intera collezione di cd. C’è anche roba che ho comprato da teenager e nemmeno la riconosco. La sto riascoltando in ordine alfabetico. Ho appena cominciato la D. Impiegherò tre anni per arrivare alla E. Ho un gusto eclettico e cambio spesso genere: i cambiamenti mi piacciono molto. Tranne quando riguardano me stesso. 

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