E’ uno dei personaggi più noti usciti dal Grande Fratello, più precisamente dal primo GF edizione storica del programma, stiamo parlando di Rocco Casalino che nel corso degli ultimi anni ha più volte fatto parlare di se. Questa volta il quarantenne giornalista ha attirato l’attenzione della stampa per il suo interesse verso il Movimento 5 stelle, sembra infatti che il signor Casalino oggi è un grillino doc. L’annuncio della sua entrata in politica era arrivato già qualche mese fa a L’Arena di Massimo Giletti, ora giungono nuovi dettagli a riguardo, l’ex gieffino fa infatti parte dell’ufficio stampa del popolare movimento. Rocco lo ha raccontato al settimanale Nuovo:
Faccio parte dell’ufficio stampa. Mi ero candidato al consiglio regionale della Lombardia. Avevo buone possibilità di essere eletto ma ho ritirato la candidatura per evitare discussioni, visto che non piaceva l’idea che un ex partecipante al Grande Fratello diventasse un grillino. (…) Così ho fatto un passo indietro e ho cominciato a lavorare nella comunicazione. Ho messo al servizio la mia esperienza giornalistica: devo seguire i membri del M5S, dando loro suggerimenti e organizzando le interviste.
Rocco ha espresso anche la sua opinione personale nei confronti del leader del Movimento 5 stelle, secondo lui Beppe Grillo è una persona onesta e sincera che gli ha fatto venire voglia di lavorare anche cinquanta ore al giorno. Così anche se l’ex gieffino ha deciso di dedicare gran parte della sua giornata all’impegno politico, questo non gli farà di certo abbandonare il giornalismo, ancora sua principale passione:
Continuerò a fare il giornalista. Durante la campagna elettorale l’impegno è stato totale; ora però la situazione è più tranquilla e ho di modo di fare anche altro.
Al contrario di Rocco un altro ex gieffino Patrick Ray Pugliese in questi giorni ha accolto la sua prima sconfitta elettorale: si era presentato alle elezioni regionali del Lazio, con la lista di centrodestra, Grande Sud. Un fallmento totale appena 14 voti, neanche quelli dei parenti. Evidentemente in politica la popolarità non premia.