La firma sull’accordo che porterà alla definitiva cessione dell’As Roma alla cordata statunitense guidata da Di Benedetto è molto vicina: il giorno decisivo potrebbe essere già Venerdì 15 Aprile, o al massimo il giorno seguente, Sabato 16, a Boston, dove sono già presenti da giorni i legali degli studi romani Tonucci e Grimaldi – che si sono occupati finora della parte “legale” dell’operazione – e dove giungeranno a breve anche i manager di Unicredit, Fiorentino e Peluso, oltre che gli uomini della società di comunicazione Open Gate Italia, che finora si sono occupati proprio della comunicazione del gruppo Di Benedetto fin dall’inizio dell’ “avventura Italiana”.
Nonostante il nome di maggior spicco nell’operazione sia quello di DiBenedetto, è bene ricordare la presenza di un altro importante protagonista della cordata imprenditoriale: James Pallotta, azionista dei Boston Celtics, che investirà una quota di capitale ben consistente, pari a circa 10 milioni di euro, così come gli altri due soci coinvolti nell’operazione, Ruane e D’Amore. In linea di massima, comunque, l’accordo è già ben delineato da tempo, con la rilevazione del 60% delle azioni da parte degli americani, ed il 40% che resterà in mano ad Unicredit che, però, ha negoziato con gli investitori Usa un graduale piano di uscita, poichè il gruppo bancario Unicredit non ha interesse nella gestione diretta dell’As Roma, anche se, soprattutto per i primi periodi, la banca Unicredit resterà un’ importante partner finanziario della cordata statunitense.
Dopo la firma dell’accordo di cessione, inoltre, i tre membri del Cda di Roma 2000, il presidente Attilio Zimatore, il responsabile per il Centro Sud di Unicredit Antonio Muto e Rosella Sensi, delibereranno la cessione della società As Roma, sottoponendo, così, il contratto di compravendita al vaglio dell’Antitrust.
In secundis, la cordata statunitense, affiancata dal gruppo bancario Unicredit, dovrà lanciare un’ Opa, ossia un’ offerta pubblica di acquisto sui titoli della Roma detenuti dai piccoli azionisti.
Per quanto riguarda l’aspetto della gestione “tecnica”, si lavorerà per favorire gli arrivi di Walter Sabatini come direttore sportivo, e di Franco Baldini come direttore generale, non appena potrà svincolarsi dal contratto che lo lega fino al termine dei prossimi Europei alla Nazionale Inglese, come braccio destro di Fabio Capello, nel ruolo di General Manager.
Per i ruoli di “secondo piano”, ma ugualmente essenziali nel contesto societario giallorosso, invece, si attende una definizione più precisa nei prossimi mesi, quando la gestione statunitense potrà essere ufficialmente operativa.
Nella complessa quanto importante operazione Di Benedetto, ha assunto un ruolo fndamentale anche la società di comunicazione Open Gate Italia, fondata da Tullio Camiglieri, il quale sarà presente a Boston nel fatidico giorno del “nero su bianco”. Nel frattempo, Camiglieri, ex responsabile della comunicazione Sky, analizza l’operato finora svolto dalla cordata Usa guidata da Di Benedetto, elogiandone i primi passi compiuti “muovendosi nella giusta direzione”: in primis, con l’aver rilasciato le sue dichiarazioni al principale quotidiano sportivo Italiano, ossia la Gazzetta dello Sport.
Ed, inoltre, tracciandone un profilo personale che vada al di là della standardizzata definizione di Paperone a stelle e strisce, soffermandosi, in particolare, nel precisare quanto il miliardario Usa sia un grande appassionato di sport e di calcio, e di come il progetto Roma possa essere “un nome spendibile per chi fa l’imprenditore in modo serio ed interessato”, concludendo che, da questa operazione, potrebbe beneficiarne l’intero movimento calcistico italiano.