Verso Roma Juventus, il Monday Night dell’Olimpico, la sfida fra giallorossi e bianconeri si colora di un confronto nel confronto, a distanza, fra Claudio Marchisio e Daniele De Rossi che offuscano quella che, fino a qualche anno fa, era sempre stata la sfida nella sfida fra i due capitani-simbolo, ossia Alessandro Del Piero e Francesco Totti.
I due centrocampisti sono accomunati, oltre che dalle sembianze fisiche, entrambi biondi e con gli occhi chiari, da un iter calcistico molto simile, e da un percorso lungo ed intenso nelle rispettive squadre, compiendo la classica gavetta, ossia la lunga trafila nelle formazioni giovanili, prima di approdare in prima squadra – in età comuque giovane – e dimostrare in campo la propria forza, il proprio attaccamento alla maglia ed ai tifosi.
I due si stimano molto, e lo dimostrano anche pubblicamente: inevitabile che sia così, perchè – rivalità di campo a parte – è come se si specchiassero l’uno nell’altro, nei rispettivi cammini calcistici.
Daniele De Rossi, classe 1983, approda a Trigoria all’età di dodici anni, Claudio Marchisio, classe 1986, approda al centro di allenaento bianconero, a Torino, a soli sette anni. Entrambi non si allontanano, però, da casa: De Rossi non si allontana dal mare della sua Ostia, mentre Marchisio rimane vicino ad Andezeno, alle porte di Torino, crescendo in una famiglia totalmente bianconera, come il suo Dna.
Capitolo famiglia, altro elemento che li accomuna: entrambi divenuti papà molto giovani, del piccolo Davide, nato nel 2009, Claudio Marchisio, e della bionda Gaia, nata nel 2005, Daniele De Rossi.
Entrambi fedeli alla maglia della squadra del cuore: Daniele De Rossi non ha mai abbandonato i colori giallorossi, Claudio Marchisio lo ha fatto solo per una stagione, andando a “farsi le ossa”, come si suol dire, ad Empoli, per poi tornare l’anno successivo nella Juve di Claudio Ranieri, riprendendo il “filo” del suo percorso bianconero dopo l’ottima stagione disputata nell’anno nero della serie B con Didier Deshamps in panchina.
Altro punto di contatto fra i due, la tempistica necessaria prima di divenire punti fermi delle rispettive squadre: solo una stagione. De Rossi, soprannominato “Capitan Futuro”, osserva ed impara da Tommasi ed Emerson prima di appropriarsi del suo ruolo nel centrocampo giallorosso, Marchisio scalza la concorrenza e diventa imprescindibile, già nella Juventus di Ranieri, e poi in quella di Ferrara, Zaccheroni e Delneri, oltre che – oggi – in quella di Antonio Conte.
Claudio Marchisio è attualmente l’uomo copertina della Signora, in un momento d’oro, anche in fase realizzativa, in cui gli riesce qualsiasi cosa, dai gol decisivi alle giocate di grande classe, ed il suo soprannome di “Principino” sembra più che mai appropriato.
Daniele De Rossi, invece, nella Roma in difficoltà di Luis Enrique è uno dei pochi a mantenere un buon rendimento, anche se – si sa – nel calcio affinchè funzionino i singoli deve funzionare anche il collettivo.
I due, amici fuori dal campo, alla vigilia della supersfida, non possono sottrarsi dal dichiarare cosa pensino l’uno dell’altro: parole al miele, naturalmente.
De Rossi sostiene che Marchisio diventerà uno dei più forti centrocampisti del Mondo, perchè sta mostrando una crescita continua, anche quando si pensava che avesse completato la sua maturazione. Marchisio ritiene De Rossi un grande campione, augurandogli di chiudere la carriera in giallorosso e, dunque, di riuscire a raggiungere il rinnovo del contratto.
Infatti, se per Marchisio – in passato considerato “uomo mercato” – il futuro è esclusivamente a tinte bianconere, per De Rossi c’è un’incertezza fastidiosa sul rinnovo contrattuale, anche se l’ambiente giallorosso vorrebbe a tutti i costi che rimanesse “a casa sua”, per poi vestire la fascia di capitano quando Totti gli vorrà dare il cambio.
Dopo tanti confronti, paralleli e similitudini, è ovvio ricordare ciò che li accomuna maggiormente sul campo: la maglia Azzurra, nella Nazionale di Cesare Prandelli, dove entrambi rivestono un ruolo fondamentale, nel centrocampo guidato da Andrea Pirlo.
De Rossi ha già vinto un mondiale, nel 2006, Marchisio ha partecipato alla sfortunata edizione Sudafricana nel 2010: l’augurio, anche in prospettiva Euro 2012, è che entrambi continuino a brillare nel loro percorso, per fornire anche in maglia Azzurra l’apporto fondamentale di cui sono capaci.