Si chiude a Roma, in uno stadio Olimpico tutto esaurito o quasi, l’ultimo incontro del ‘Sei Nazioni‘ che, in una splendida giornata di sole e di festa, ha visto protagonista uno sport che viene considerato minore, ma dal quale tanti altri sport avrebbero da imparare.
Il match ha visto l’Italia del nuovo ct Jacques Brunel battere una Scozia aguerrita che mai si è data vinta lottando fino all’ultimo secondo. La vittoria consente a Fabio Ongaro di chiudere nel migliore dei modi la sua carriera a livello internazionale e di evitare alla formazione italica il famoso ‘cucchiaio di legno‘, trofeo simbolico assegnato alla squadra che perde tutte le partite della manifestazione.
Di sicuro il rientrante Martin Castrogiovanni, ha firmato una prestazione di tutto cuore e di grande sostanza aggiudicandosi il titolo di uomo-partita.
Mirco Bergamasco sblocca subito il risultato al 10′, grazie ad un calcio di punizione e solo al al 35′ la Scozia riesce a riequilibrare le sorti con un piazzato trasformato da Laidlaw. Spinta dal pubblico, nella ripresa l’Italia trova ad inizio ripresa la meta decisiva. Su una grande percussione, Giovambattista Venditti schiaccia la palla in mezzo ai pali e la successiva trasformazione di Ken Burton porta l’Italia avanti 10-3. Sembra fatta ma la Scozia è un osso duro, non molla e ancora con un piazzato del solito Laidlaw si riporta sul 10-6.
L’Italia continua a spinere e trova a 3′ dalla fine il definitivo punteggio di 13-6 con un manifico drop di Burton che chiude defintivamente i giochi.
Grande e degna di nota la festa, in gergo ‘terzo tempo’ che si è tenuta a fine partita allo stadio dei Marmi dove l’allegria e la fratellanza tra le tifoserie la facevano da padrona. L’unico vincitore sembrava proprio essere lo sport che abbatte ogni sorta di barriera e riesce a riunire popoli di culture e tradizioni diverse, una cosa che vorremmo vedere più spesso nello sport più amato dal popolo italico.