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Sabatini si presenta: “Una Roma da scudetto”

 

Il Sole 24 Ore
Oggi pomeriggio a Trigoria, in una conferenza stampa durata oltre un’ora, Walter Sabatini si è presentato come direttore sportivo della Roma. Il nuovo organigramma della società giallorossa sarà più che mai snello, un triangolo composto da Franco Baldini, Walter Sabatini stesso ed il nuovo tecnico, Luis Enrique. Un’affermazione cheil ds ha voluto rilasciare esplicitamente per non lasciar spazio ad equivoci ed a voci circa il coinvolgimento di un entourage più “ricco”. Franco Baldini sarà il direttore generale, una volta liberatosi dall’incarico con la Federazione Inglese, Sabatini avrà un contratto annuale, per sua scelta, per consentire alla società di valutare il suo operato senza essere un peso per il club nel caso in cui non venisse considerato all’altezza delle aspettative. Il suo sarà un ruolo operativo, d’azione, pragmatico: non gradisce parlare di “progetti” ma preferisce concentrarsi sul lavoro di tutti i giorni, il lavoro dei piccoli dettagli che fanno la differenza con la consapevolezza dell’importanza e della delicatezza del ruolo rivestito, soprattutto in una società che si sta riformando ed in una piazza calda, esigente e presente come quella di Roma.   Inevitabile, poi, che il discorso si sposti sul nome del nuovo tecnico, una “scommessa” anche lui: Luis Enrique, consigliato da Guardiola, scelto per la capacità di insegnare gioco e di plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza, oltre che per l’entusiasmo dovuto al fatto di misurarsi per la prima volta in un’esperienza di primo piano. Una scelta di rottura, fra il vecchio ed il nuovo modo di vedere il calcio con spregiudicatezza ed esuberanza, con un pizzico di fantasia in più che nel calcio italiano ultimamente è sembrata latitare. Un ruolo, quello del tecnico, che andrà a compensare la “staticità” del ds, poichè Luis Enrique sarà anche responsabile anche di Primavera ed Allievi Nazionali, per creare un “ponte” di collegamento dei giovani con la prima squadra, un po’ alla maniera del Barcellona con la sua Cantera. Una scelta quella di Luis Enrique che vorrebbe essere un “investimento di lungo periodo”: due anni di contratto ed accordo sulla parola per il terzo, ideali per capire se lo spagnolo potrà essere il tecnico giallorosso per i prossimi dieci anni, anche perchè, secondo Sabatini, “non ha nulla da invidiare a Villas Boas”. Se i presupposti per un cammino positivo sembrano esserci tutti, è inevitabile che una società come la Roma punti al massimo traguardo: lo scudetto, così come chiede il patron a stelle e strisce Thomas DiBenedetto. La voglia di vincere, dunque, dev’essere il continuo e costante punto di riferimento: nelle trattative di mercato, sul campo, nei comportamenti dei calciatori. Un cambio di mentalità rispetto all’ultima annata deludente è necessario, ma la nuova dirigenza pare avere le idee assolutamente chiare, senza incertezza o emozione: i calciatori dovranno essere protagonisti del nuovo corso, dovranno avere le motivazioni giuste per restare. Ecco perchè Sabatini non si sbilancia sul capitolo “uscite”, preferendo attendere di incontrare i possibili “partenti” uno per uno per ascoltare le loro esigenze. Sul quello arrivi, invece, si sbilancia di più snocciolando un dato importante: il budget che la società gli ha messo a disposizione ammonta ad 80 milioni di euro. L’imperativo sul fronte acquisti è quello di provare ad abbassare l’età media, “desclerotizzando” la squadra, acquistando giovani interessanti ma non liceali acerbi. Oltre ai giovani, però, la nuova Roma dovrà ripartire dalla sue antiche certezze: Totti e De Rossi. Il capitano avrà la squadra modellata attorno a lui ed alle sue caratetristiche, perchè Totti – secondo Sabatini – è una divinità, la “luce sui tetti di Roma”. Per Daniele De Rossi, invece, Sabatini usa una maggior prudenza, ma pare fermamente convinto dell’importanza della permanenza del centrocampista in giallorosso e delle motivazioni che lo legano alla maglia della Roma. Fra punti fermi, potenziali colpi e scommesse la nuova Roma sta prendendo forma: nella capitale si augurano siano questi gli ingredienti per il successo.

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