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Safe House: la recensione

Il talentuoso regista svedese Daniel Espinosa firma un thriller hollywoodiano ad alta tensione grazie a una sceneggiatura fitta e a un cast ricco e affiatato. Su tutti, il premio Oscar Denzel Washington (“Training Day“, “American Gangster”, “Inside Man”) affiancato da Ryan Reynolds ( “Smokin’ Aces”, “Adventureland“, “X Men le origini Wolwerine”), Vera Farmiga (“Tra le nuvole”, “The Departed”), Brendan Gleeson (“28 settimane dopo”, “Green Zone”, “Harry Potter e i doni della morte”) e Sam Shepard (“Black Hawk Down”, “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford”). Il cast di stelle viene completato da Robert Patrick, Rubén Blades, Nora Arzeneder, Liam Cunningham e Jake McLaughin.

Safe House

Il film

Tobin Frost è il prototipo della spia perfetta, fiore all’occhiello del duro addestramento adottato dalla Cia.  Deciderà però di tradire l’agenzia e il suo paese rendendosi protagonista di un pericoloso voltafaccia con tanto di vendita ai nemici dello stato di codici militari ritenuti top secret. Latitante da ormai un decennio, riappare in Sudafrica dove viene trasferito all’interno di una Safe House, “gestita” dall’ ambizioso agente Matt Weston. La zona protetta viene attaccata da un pericoloso gruppo di mercenari che intende eliminare Frost che però riesce a fuggire insieme alla giovane recluta della Cia, responsabile, ora, di tenerlo in vita il più a lungo possibile per far luce sulla intera vicenda.

Giudizio sul film

Due uomini, soprattutto: da una parte l’ormai leggendario Tobin Frost, straordinario agente, ora traditore e latitante, inseguito da un gruppo di feroci mercenari, dall’altra Matt Weston, responsabile di una Safe House (rifugi dislocati e utilizzati dalla Intelligence americana) a Cape Town, annoiato e desideroso di mostrare il suo valore e scalare le vette dell’agenzia. In mezzo una azione sfrenata, a tratti disorientante, sfrenata ma raramente – e grande merito ad Espinosa – confusa. Sparatorie, corpo a corpo e inseguimenti con quel retrogusto thriller a base di segreti, confessioni, mezze verità e personaggi ambigui. Anche il canovaccio custode prigioniero resta abbastanza fedele ai codici hollywoodiani con i due che allacciano una relazione basata sulla volontà di sopravvivere ai ripetuti attacchi subiti, seguendo, però, il classico percorso “dileggio iniziale – fiducia finale” con il maturo traditore che provoca, inizialmente, la recluta.

“Safe House” è uno di quei classici action movie che spopolano nel panorama cinematografico attuale. In questo caso oltre alla necessità di una sceneggiatura forte (e Guggenheim si dimostra all’altezza) e di una fotografia “noir”(e ci siamo) l’impronta decisiva la da il cast. Ed è proprio questo il punto di forza del film che si avvale delle prestazioni di un credibilissimo Washington. Ma, oltre a un pur sempre bravo Reynolds, sono i comprimari a rendere l’atmosfera delle pellicola irresistibile, dal versatile attore irlandese Brandon Gleesom (referente di Matt Weston) a Sam Shepard (il supervisore di Barlow).

Nella realizzazione e credibilità del film ha avuto  un ruolo decisivo Luis Falcon, ex agente Cia degli anni ottanta e impegnato in varie operazioni sotto copertura (da giornalista a trafficante d’armi). Falcon è stato un “custode”, proprio come il Weston del film, in America Latina, Europa, Asia e Medio Oriente. Una testimonianza diretta la sua che ha permesso una panoramica realistica sulle famigerate Safe House, luoghi di “sicurezza”, segreti e dalla grandezza variabile (possono essere anche angusti e sperduti monolocali), utilizzabili “solo una volta e per una sola missione”.

Commenti finali

Il film  funziona grazie al ritmo serrato e all’azione continua che ci accompagna fedelmente fino alla conclusione del film, non tralasciando punte da thriller vero, inevitabili considerato il tema del film. La suggestiva Cape Town appare come un interessante teatro dal fascino particolare con le sue “spaccature” sociali e la suggestiva posizione  tra oceano, montagne e suggestivi grattacieli. Positivo e ben assortito il cast nel quale oltre al versatile Denzel Wshington spiccano Vera Farmiga nell’ennesimo ruolo “da maschio”, Sam Shepard e Brendan Gleeson.

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