Ormai è chiaro, Alexis Sanchez vuole solo il Barcellona. Qualsiasi altra offerta non è gradita, anche se dovesse essere multimilionaria come quella avanzata dal Manchester City dello sceicco Mansour nei giorni scorsi, pari a 43 milioni di euro cash. Un diktat del giocatore cileno al proprio entourage, per far trapelare una volta per tutte quelle che sono le sue intenzioni: andare a giocare nel club blaugrana, oppure restare ad Udine per un’altra stagione. A prima vista, quest’ultima inidicazione potrebbe esser letta come una dichiarazione d’amore al club friulano, ma in realtà è necessario interpretarla tenendo conto di altri fattori rilevanti, in primis quelli “motivazionali”: se Alexis Sanchez dovesse rifiutare le offerte multimilionarie di Chelsea e City, infatti, e l’Udinese non accettasse i 28 milioni più contropartita tecnica proposti dal Barcellona, si rischierebbe che Sanchez resti “invenduto” e che, se nella prossima stagione in Friuli non giocasse all’altezza dei suoi standard di quest’anno, per la famiglia Pozzo in futuro non sarebbe più possibile richiedere le cifre astronomiche di questa sessione di mercato. Ecco perchè l’aut aut di Sanchez assume un significato particolare per la famiglia Pozzo che in qualche modo deve sforzarsi nell’ascoltare le richieste del Ninho Maravilla, che non sono semplici “capricci” di un campione in erba, ma sono l’indicazione di una destinazione ben precisa e l’ambizione di un giocatore ad andare nel club attualmente considerato il più prestigioso ed ambito d’Europa e, quindi, del Mondo. L’Udinese, dunque, deve valutare la possibilità di “accontentarsi” dell’offerta del club catalano assecondando le richieste del suo gioiellino, per non dover affrontare la prossima stagione con in organico un giocatore demotivato e malinconico.