La cantante Emma Marrone, vincitrice della 62esima edizione del Festival di Sanremo conclusasi ieri, all’indomani della premiazione, si concede alle interviste per raccontare l’emozione del primo posto e il senso di una canzone che lei definisce “sociale” e non politica, come in molti hanno sostenuto dopo aver ascoltato il brano “Non è l’inferno”.
La cantante pugliese si è confidata così a RaiNews24 spiegando l’orgoglio della vittoria e la condivisione del podio con altre due donne: Noemi ed Arisa. Impressioni e pensieri che Emma racconta dicendo:
E’ una vittoria che mi gratifica e che mi mette addosso anche un grande senso di responsabilità perchè comunque vincere Sanremo vuol dire continuare a dare delle grandi conferme alle persone che ti seguono, perlomeno ringraziarle adeguatamente. Innanzitutto spero in mega-tour che li faccia contenti tutti, mi distruggerò di date!
E sulle due colleghe che si sono piazzate dietro di lei al psecondo e terzo posto, la Marrone, che durante la premiazione non ha saputo trattenere le lacrime per la vittoria, dice:
C’è anche la responsabilità di aver vinto comunque contro un pezzo come quello di Noemi che è il primo pezzo che ho scaricato veramente da iTunes. Si era presentata con un pezzo che secondo me entrava in testa. Poi lei è carina, è simpatica, è umile, si dà tanto alla gente… Secondo me siamo persone veramente molto simili nel modo di darci, di fare. Quindi è stata una bella soddisfazione.
Una performance energica e forte quella di Emma sul palco del Teatro Ariston , che nelle cinque serate del Festival ha saputo sempre interpretare con la stessa grinta il tema affrontato nel pezzo scrirro per lei da Silvestre. E quando le si chiede come faccia a trasmettere al pubblico così tanta energia risponde:
Non lo so, è che sul palco mi si scatena quella voglia di buttare fuori, perchè la musica ti fa stare bene ma a volte ti fa anche soffrire, tribolare… Sei lì che pensi a fare il pezzo, a cantare bene, vuoi scrivere qualcosa, poi non vuoi scrivere… e ti fa stare un po’ così. Quindi quando salgo sul palco lì butto fuori tutte le ansie, anche quelle della vita quotidiana, i pensieri brutti che faccio… E’ un modo che ho per scaricarmi. Anche da bambino, mi chiudevo in camera davanti allo specchio e cantavo contro tutto con la spazzola in mano. Era il mio modo di uscire da tutto.
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