Si è concluso ieri sera il Festival di Sanremo 2012: cinque serate intense e piene di colpi di scena, critiche, polemiche, ma soprattutto musica, che hanno portato alla vittoria di Emma Marrone con il suo brano sul precariato “Non è l’inferno”. Alle spalle della cantante salentina, approdata al grande pubblico grazie al talent show “Amici di Maria de Filippi”, si sono classificate Arisa e Noemi, rispettivamente in seconda e terza posizione. Una serata lunghissima, ricca di ospiti ed interventi, uno su tutti Adriano Celentano, che è tornato all’Ariston. La finale del Festival è sempre ricca di emozioni, quella di questo Sanremo 2012 è stata particolarmente intensa e la vittoria è stata quanto mai sofferta ed incerta fino alla fine.
Sono stati conferiti anche riconoscimenti nel corso della serata: il Premio della Critica Mia Martini è stato assegnato a Samuele Bersani ed alla sua “Un pallone”, mentre Nina Zilli è stata scelta come rappresentante dell’Italia all’Eurovision Song Contest. Marco Guazzone, quarto classificato nella gara tra i Giovani, ha invece ottenuto il premio di AssoMusica, che si occuperà di organizzare i primi 10 concerti di questo giovane musicista romano.
Presenza fissa, comparsa in più momenti della serata, è stata Geppi Cucciari, cui vorrei fare un personale profondo ringraziamento, perché non ho mai riso così tanto guardando il Festival come quando c’era lei sul palco. Guardando prima lei e poi Ivana Mrazova, mi viene spontanea la considerazione che questo Sanremo 2012 ci avrebbe guadagnato veramente tanto se, al posto della classica bella statuina che parla sì e no tre parole d’italiano, ci fosse stata Geppi. Non sono le farfalline che rappresentano le donne vere italiane, quelle che si vedono per la strada: io mi sento rappresentata dalla Cucciari, una che nella vita ha lavorato sodo e mettendo avanti il proprio talento e le proprie capacità, una che ti fa ridere senza parolacce e con battute argute pur semplici. Lei è la donna che io vorrei vedere al Festival di Sanremo. Pensiamoci per il prossimo anno.
A proposito di comicità e parolacce, questa sera sono tornati a far capolino all’Ariston Luca e Paolo, che si sono presentati prima truccati da clown in un pezzo sulla condizione dei comici in Italia, poi quasi al termine per ringraziare l’amico Gianni Morandi.
Spazio anche alla pubblicità per qualche lavoro della Rai: prima si è sponsorizzato il ritorno di “Affari tuoi” condotto da Max Giusti, poi la fiction su “Le avventure del giovane Montalbano” che prenderà il via il prossimo giovedì 23 Febbraio, infine la serie tv su Walter Chiari con protagonista Alessio Boni nella parte di Annichiarico.
Spazio anche alla musica, a cominciare dai Cranberries, ospiti stranieri della serata finale di Sanremo 2012 che, come vi abbiamo già raccontato, oltre al nuovo singolo “Tomorrow” hanno riproposto la loro mitica “Zombie”.
Un momento della serata è stato riservato anche al Maestro Marco Sabiu, direttore della Sanremo Festival Orchestra, ed al suo album di inediti “Audio ergo sum” appena pubblicato: ha proposto al pianoforte ed accompagnato dall’orchestra un estratto del disco dal titolo “Limitless”, che vede la partecipazione di Jon Anderson, voce degli Yes.
In più questa sera spazio ai Giovani con Alessandro Casillo, vincitore di tale sezione del Festival di Sanremo 2012: ieri sera la sua vittoria è stata annunciata dopo la mezzanotte e lui, in quanto minorenne, non aveva potuto ritirare il premio e cantare nuovamente “E’ vero (Che ci sei)”, il proprio pezzo. Ha potuto fare tutto ciò nella serata di ieri.
Ma nella serata finale della kermesse ha fatto il proprio ritorno all’Ariston anche il controverso Adriano Celentano, che questa volta ha protratto il proprio intervento per circa mezz’ora cantando alcune canzoni del proprio disco “Facciamo finta che sia vero”, ma anche facendo uno dei suoi monologhi. Torna sulla questione Avvenire e Famiglia Cristiana, controbatte alle accuse che gli sono state mosse dopo il primo intervento al Festival ed ottiene anche qualche fischio e contestazione dal pubblico. Canta con Morandi, che si commuove ripercorrendo tutta la carriera quarantennale che lo ha portato fino a lì. Veniamo ora alla gara, perché ciò che più ci interessa risiede proprio lì.
Si comincia subito con le performance dei 10 Big rimasti in gara dopo le eliminazioni delle serate di mercoledì e venerdì. Si parte con Nina Zilli, che fasciata in un abito a sirena azzurro termina la propria esibizione con uno dei suoi ormai tipici gesti da pin up in camera.
Gigi D’Alessio e Loredana Bertè tornano sul palco insieme per l’ultima volta in questo contesto e concludono con bacetto sulla guancia ed abbraccio: anche per loro un rito consolidato. Piccola nota: i due aveva ricevuto un’ammonizione dall’organizzazione del Festival, perché nel corso del duetto con dj Fargetta avevano cantato in playback.
La poi eletta vincitrice Emma ripropone il proprio pezzo con la solita grinta che la contraddistingue e questa sera, finalmente, possiamo farle i complimenti per l’abito: è veramente bellissimo e rende ancor più bella lei.
Samuele Bersani si è divertito come non mai: canta sciolto, si muove, saltella da una parte all’altra del palco, si siede sui gradini, raggiunge il direttore d’orchestra. Si gode l’ultima esibizione.
Lievemente più tesa Dolcenera, che continua a dimostrare dubbio gusto nel look, ma anche tanta energia e voce, che è ciò che più conta. Prima di uscire fa gli auguri a Fabrizio De Andrè, di cui ricadeva il 72esimo compleanno proprio il 18 Febbraio.
Dalla e Carone tornano sul palco per la loro ultima performance: sempre molto credibili, bravi, eleganti, Lancio a Carone un ultimo accorato appello: per favore, cambia taglio di capelli, non ti rendono giustizia.
Dopo di loro è toccato a Noemi, che ha rischiato di vincere la 62esima edizione del Festival: anche a lei consiglio caldamente un cambio di parrucchiere. Lievi cali di voce nella performance, ma che non nuocciono al pathos del momento.
Arisa, prima di sapere che sarebbe stata una delle tre finaliste, si presenta in assetto quasi monacale ed incanta con il proprio intenso brano.
In dirittura d’arrivo Eugenio Finardi, che con Bersani secondo me si è giocato il Premio della Critica e dà due sicurezze: grande raffinatezza nel cantare la sua canzone e la camicia, rimasta la stessa tutte le sere. Infine Francesco Renga, dato come uno dei finalisti, che dimostra ancora una volta quanto ci sappia fare con la voce.
Largo al televoto, alla chiusura del quale viene data una classifica parziale. Vengono resi noti i nomi dei primi sei classificati, che in ordine dal primo al sesto sono: Arisa, Emma, Gigi D’Alessio e Loredana Bertè, Noemi, Pierdavide Carone e Lucio Dalla, Dolcenera.
Spieghiamo il meccanismo che qui è entrato in gioco. Tale classifica ha tenuto conto sia dei voti dati dai membri dell’orchestra sia del televoto da casa, ma a modificarla poteva essere la Golden Share affidata ai membri della sala stampa. Chi se la fosse aggiudicata sarebbe avanzato in classifica di ben 3 posizioni, quindi il sesto classificato sarebbe potuto diventare terzo, ad esempio.
I giornalisti votano ed affidano la propria preferenza a Noemi, che balza direttamente al primo posto. Arisa, Emma e quindi Noemi sono le tre finaliste, che si giocano la vittoria con una nuova sessione di televoto.
Dopo un altro giro di esibizioni per tutt’e tre le protagoniste, il pubblico decreta che a vincere Sanremo 2012 sia Emma Marrone, che dedica la vittoria ai tecnici del teatro, all’orchestra, a chi crede in lei e anche a chi non lo fa e a un certo Leandro. Alle sue spalle Arisa e Noemi. Un Festival tutto al femminile.