C’era moltissima attesa attorno all’esibizione sul palco sanremese dei Marlene Kuntz, icona per oltre 10 anni della musica rock ribelle italiana, indie e libera da schemi. C’era molta attesa soprattutto dopo aver letto il testo della canzone che presentavano, “Canzone per un figlio“, un testo molto intimista e per nulla banale sul desiderio di felicità che un padre desidera per il figlio.
E i Marlene Kuntz, ovvero Cristiano Godano (voce e chitarra), Riccardo Tesio (chitarra) e Luca Bergia (batteria e cori) hanno risposto come loro sentivano di rispondere, entrando sul palco di Sanremo in maniera molto tranquilla, a tratti fredda (se non addirittura scostante) per cantare il loro pezzo e nulla più, visto che le spiegazioni del perchè avessero deciso di partecipare a Sanremo le avevano già date prima con una lunga serie di interviste. Già, perchè la scelta di partecipare a Sanremo aveva diviso il loro pubblico abituale in due fazioni, chi appoggiava la loro scelta e chi invece si sentiva profondamente contrario, vedendo in ciò una sorta di tradimento a loro stessi e alla musica che per hanni il gruppo ha fatto.
Vestiti in maniera molto casual con toni scuri (tutti vestiti di nero), una volta presentati da Gianni Morandi e Rocco Papaleo, hanno dato il via al loro spettacolo, uno spettacolo dove Godano, con la sua voce a metà sussurrata, tra il cantato e il parlato, ha disegnato un brano in linea con l’ultima linea di produzione kuntziana, meno rock rispetto ai primi lavori ma molto più imtimista, per farsi conoscere “da tre quarti di italiani che magari hanno sentito il nostro nome ma non ci hanno mai ascoltati. È promozione, Sanremo come dicono tutti è una vetrina“, come ha dichiarato lo stesso Godano.
Il pezzo è soprattutto forte di un testo non banale e retorico, che parla di felicità in maniera diversa dal solito, anche dalla maniera “sanremese”. E questo lascia un poco sospeso il giudizio di tutti, secondo me, sia di chi li conosce e rimpiange i tempi di canzoni come “Il Vile“, “Nuotando nell’aria” e “Canzone di domani” e di chi invece non li conosceva e si trova davanti l’esibizione di un gruppo decantato come uno dei veri gruppi rock italiani che suona un pezzo intimista e abbastanza “lento”. Speriamo in un secondo ascolto ed in un pubblico desideroso di conoscere meglio questa band dalle grandi tradizioni alternative rock.
Questa l’esibizione dei Marlene Kuntz nella prima serata:
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