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Sanremo: tutta un’altra musica. Conosciamo il Club Tenco

Sanremo, musica, novembre. “Ma… non siamo a febbraio…! Come si può parlare di Sanremo e di musica se non siamo a febbraio?“. La domanda è legittima. Infatti, dal 1951 ad oggi, la città ligure è conosciuta in tutto il mondo per il celeberrimo Festival della Canzone Italiana, l’evento musicale più famoso della penisola, nato presso il Casinò Municipale, dove si è svolto fino al 1976 e che dall’anno successivo si è tenuto al Teatro Ariston, dove ogni anno la gara canora si svolge, solitamente, appunto nel mese di febbraio.

Ma forse non tutti sanno che la città dei fiori, tempio per eccellenza della musica italiana degli ultimi
60 anni, non è teatro solo di quel fenomeno mass-mediatico che è divenuto noto in tutto il mondo e che è meglio conosciuto con il nome di Festival di Sanremo. Infatti, Sanremo (e in particolare il Teatro Ariston che ne è divenuto un po’ il simbolo) ospita anche un insieme di altre manifestazioni musicali che si
dipanano durante l’anno. Fra tutte, due di queste meritano una menzione particolare, per l’importanza che hanno acquisito con il trascorrere degli anni e per il valore e la rilevanza nazionale e internazionale che hanno ormai raggiunto.

Si tratta del Premio Tenco, la “Rassegna della Canzone d’Autore” organizzata dal Club Tenco e di Jubilmusic, il più importante “Festival Internazionale di Christian Music” che si svolge in Italia e uno dei più prestigiosi d’Europa. Vediamo di conoscerli un po’ più da vicino. Inizieremo col presentarvi il Club Tenco.

Il Premio Tenco è l’iniziativa principale del Club Tenco di Sanremo ed è un “festival di alta qualità artistica, culturale e tecnica, che dal 1974 si tiene annualmente al Teatro Ariston di Sanremo, una manifestazione unica in Europa e forse al mondo. Ad essa vengono invitati i più interessanti cantanti-autori italiani e stranieri. La rassegna è anche un’occasione di incontro e di amicizia fra artisti e operatori della musica per confrontarsi, discutere e stringere piacevoli rapporti umani durante tre giorni e tre notti di attività a tempo pieno. In particolare, ogni anno, viene assegnato un “Premio Tenco” a uno o più grandi artisti di livello mondiale che si siano particolarmente distinti nel corso della carriera, e che partecipano alla Rassegna con un breve concerto.

I Premi Tenco sono attribuiti dal comitato esecutivo del Club, a differenza delle Targhe Tenco, assegnate invece ai migliori dischi italiani di canzone d’autore dalla più ampia e rappresentativa giuria di giornalisti esistente in Italia in campo musicale.” (tratto dal sito del Club Tenco). Per comprendere il significato e l’origine di tale manifestazione bisogna fare riferimento a un importante antefatto. Nel 1967 la notte tra il 26 e il 27 gennaio, proprio durante lo svolgimento della kermesse canora del Festival di Sanremo, Luigi Tenco, uno dei primi e tra i più rappresentativi cantautori italiani, proveniente (pur essendo di origine piemontese) da quel formidabile alveo creativo denominato poi (in parte anche impropriamente) “Scuola di Genova”, muore suicida nella sua camera di albergo dopo l’esclusione della sua canzone dal Festival. Non aveva ancora 29 anni. Vittima, in realtà, più che di un colpo di pistola alla tempia, di un mondo e di una cultura dello spettacolo che lo hanno travolto con le loro pressioni e le loro vane illusioni e che hanno finito col triturarlo nei loro inesorabili ingranaggi.


“Una cultura e una concezione dell’arte (quelle della canzonetta frivola e superficiale caratterizzata da contenuti amorosi spesso scontatamente romantici e da una finta patina dorata) che lo stesso Luigi Tenco detestava e delle quali è stato, alla fine, vittima inconsapevole, per aver ceduto (e forse preso troppo sul serio) alle lusinghe della partecipazione festivaliera: questa cultura si è rivelata essere un muro contro il quale Tenco si è schiantato e un rullo compressore che lo ha spietatamente schiacciato, dopo l’eliminazione dalla gara della sua “Ciao, amore ciao” “(liberamente tratto dal libro Luigi Tenco di RENZO PARODI, Sperling & Kupfer Editori, Milano 2007).

Pochi anni dopo, nel 1972, nasce il Club Tenco, intitolato appunto al talentuoso cantautore così precocemente e tragicamente scomparso, su iniziativa di Amilcare Rambaldi e di un gruppo appassionato di amici, con l’intento di promuovere e di sostenere la cosiddetta “canzone d’autore”, ovvero la canzone di
qualità, frutto di poesia e di ispirazione piuttosto che di immagine e promozione. Il Club, a parte le edizioni del 1987 e del ’92, dal 1974 ha organizzato ininterrottamente la Rassegna, che ad oggi si sviluppa nell’arco di tre giornate (generalmente il 2° weekend di novembre) in cui si alternano “song drink”, incontri e conferenze con gli artisti e gli operatori culturali, mostre fotografiche, presentazioni di nuove pubblicazioni musicali e letterarie e serate-concerto con l’esibizione degli artisti e dei vincitori delle Targhe e dei Premi.

Nell’arco di oltre 30 edizioni si sono avvicendati tutti i migliori rappresentanti della canzone d’autore italiana storica come Gino Paoli, Paolo Conte, Roberto Vecchioni, che detiene il record di partecipazioni (tutte fino al 2005) seguito a ruota da Francesco Guccini (solo per fare alcuni dei nomi più illustri) e quelli più recenti e della nuova generazione come Vinicio Capossela, Gianmaria Testa, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Carmen Consoli. Notevoli sono anche le partecipazioni straniere, una su tutte quella rappresentata dalla canzone d’autore catalana, impersonata da autori come Joan Manuel Serrat, Joan Isaac e Lluìs Llach.

Infine, va ricordato come il Club Tenco abbia stretto importanti rapporti con altre realtà ed eventi legati al mondo della canzone di qualità sul territorio nazionale come il Folkclub di Torino e il MEI di Faenza, per valorizzare le risorse emergenti (o anche già affermate) di questa forma di espressione artistica.

di Diego Racca

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