Sanremo 2016, il momento nazional popolare per antonomasia del piccolo schermo smuove gli animi e anche le critiche. Il palco dell’Ariston ogni anno diventa motivo di polemica, vengono messi in piazza argomenti piuttosto intoccabili ancor prima che possano essere discussi, insomma la sua fama lo precede.
Abbiamo deciso di commentare i vari aspetti del Festival insieme a Simona Melani di The Wardrobe e riassumere la serata con un video realizzato da Martina Dell’Ombra.
Sanremo 2016 più spettacolo che musica
(di Carmen Pierri)
Una serata musicalmente low profile se vogliamo giudicare la creatività e la spinta al nuovo che avanza pressoché debolissima, ma il “core” della kermesse musicale negli anni sembra dirigersi sempre più verso la notizia e molto meno sulla musica e l’offerta culturale.
Lasciarsi abbandonare nelle braccia del luogo comune viene facilissimo in circostanze come queste, ma ad aver vinto durante la prima puntata di Sanremo 2016 sembra essere stata Laura Pausini, il che è tutto dire.
Ça va sans dire che il momento più alto di televisione si è avuto con la frasetta di Noemi “stai senza pensier“, da qui a mobilitare la complessa architettura Social che ormai sorregge Sanremo è davvero un passo breve, basta pensare al tormentone della serata “Dove è finito Vessicchio” nato proprio su Twitter. Ma tutti tranquilli, Vessicchio torna, a detta di Carlo Conti. “Allegro ma non troppo” l’omaggio a David Bowie, ma si sa, non possiamo pretendere grandi cose da chi sforna successi pop da 66 anni sempre alla stessa maniera (con una curva a ribasso nell’ultimo ventennio in quanto a qualità). Brani eccezionalmente forti? Non pervenuti. Brani coraggiosi? Forse uno. Toppate stratosferiche? Forse tante.
Tutti i buoni propositi della vigilia sanremese ci hanno lasciati delusi, i favoriti, i peggiori, i più forti non hanno assolutamente soddisfatto le aspettative, ci ritroviamo in compagnia solo pagelle mediocri con un “rimandato al secondo ascolto“. Nessuno ha osato aprire il vaso di Pandora menzionando la magica parolina “unioni civili”, piuttosto sono stati degli interventi passeggeri e molto politically correct dai nastri color arcobaleno ai microfoni, alle affermazioni di una Laura Pausini padrona di casa all’intervento di Elton John e la sua testimonianza di padre felice. Ci dispiace per il flop dei Bluvertigo, il loro brano è interessante ma pare abbiano avuto problemi tecnici con gli strumenti e con le corde vocali di Morgan. Promossa Irene Fornaciari, è l’unica ad aver affrontato un tema caldo con delicatezza e discrezione. Arisa porta sempre a termine il compitino, ma non ci sorprende più di tanto. Enrico Ruggieri e gli Stadio portano una buona dose di rock melodico vintage sul palco di Sanremo 2016, rimandando lo svecchiamento sanremese alla serata successiva. Noemi passa la prova, ma in maniera sorprendente ci lascia a bocca asciutta di quella grinta a cui ci ha abituati nel corso della sua carriera. I talent riescono ormai a ricoprire molti più posti rispetto al passato, nonostante il cliché da vincitore di talent show per il nuovo arrivato in casa Dear Jack, Lorenzo Fragola, Deborah Iurato la prova tutto sommato è passata, magari con una riserva al secondo ascolto.
Le vallette un po’ in sordina hanno raggiunto la corsa inarrestabile di un Carlo Conti in grande forma, energia applicabile al contesto ovviamente, non dimentichiamo che ci troviamo all’Ariston.
I giovani stilisti salveranno Sanremo?
(di Simona Melani)
Se nessuno ha brillato particolarmente per i testi, figuriamoci per i look. Tutte le aspettative erano concentrate su Madalina Ghenea, che ieri ha indossato il mantello dell’uomo tigre prima e le piume del cigno nero poi. Si salva solo l’ultimo look della serata, anche questo come i precedenti firmato Alberta Ferretti. Splendidi i sandali René Caovilla, che l’accompagneranno per tutte le serate.
Ci sorprende in positivo Gabriel Garko, che visti i suoi gusti avrebbe potuto presentarsi in abito color cane bagnato: ha scelto di vestire Battistoni in esclusiva per tutto il festival. Elegante come l’anno scorso Carlo Conti, che veste Ferragamo.
Ma veniamo ai concorrenti: la più chiacchierata della serata è stata Arisa, con il suo maglione da casa e la sottoveste trasparente. Forse dopo la pompa magna dell’anno scorso, vissuto da conduttrice, voleva mettersi comoda? Ad ogni modo, non la giustifichiamo. A chi le ha fatto notare che l’outfit non si addiceva all’Ariston, Arisa ha risposto per le rime. E comunque, facendo un breve calcolo, incrociando i brand che ha indossato ieri sera nel suo outfit accozzaglia, Pippa aveva addosso uno stipendio medio. Altro outfit criticatissimo giustamente è stato quello di Deborah Iurato, così giovane eppur così immelanzanita in quell’abito da boss delle cerimonie che ci siamo rimasti male per lei.
I grandi assenti del palco sono i grandi nomi della moda italiana, ma non disperiamo: la seconda serata potrebbe riservarci delle sorprese, grazie alla scelta di alcune cantanti di affidarsi ai giovani emergenti della moda.
Sanremo visto da Martina Dell’Ombra
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